È stato il giorno nero della Fifa. Azzerati provvisoriamente i vertici, sospesi per 90 giorni il presidente dimissionario Joseph Blatter, il vice presidente Michel Platini e il segretario generale Jerome Valcke, squalificato per sei anni l’ex vice presidente Chung Mong-Joon, costretto anche a pagare 100 mila franchi svizzeri di multa. Uno sgretolamento circolare, piovuto a quattro mesi e due settimane dalle nuove elezioni presidenziali, fissate (al momento) per il 26 febbraio del 2016. E, come nel peggiore degli incubi, a firmare la condanna di Blatter è stata una sua creatura, vale a dire la Fifa in senso ampio e il Comitato etico in senso stretto.