(U. Trani) – La Roma, irriconoscibile e a tratti indecente in Europa, rischia di essere quasi fuori dalla Champions solo dopo 2 gare (è ultima nel gruppo E), anche se la vittoria del Barcellona in rimonta sul Bayer Leverkusen lascia ancora qualche speranza. Il flop storico in Bielorussia, 3 a 2 per il Bate, ha la firma di Garcia che, pur avendo l’alibi di assenze pesanti, assembla la formazione peggiore possibile. Occasionale e senza logica. Vulnerabile dietro, già 11 reti subite in 8 partite, vuota a centrocampo e impotente davanti.
TECNICO IN TILT – La centesima partita del francese sulla panchina della Roma diventa indimenticabile proprio per i suoi errori. Incomprensibili. In Champions, per la verità, Garcia ha vinto pochissime partite. L’unica con la Roma, il 17 settembre 2014, contro il Cska Mosca all’Olimpico. In 20 gare solo 3 successi, poi 11 sconfitte e 6 pareggi. Qui ha puntato sul tridente anarchico con Salah, Gervinho e Iturbe, sbilanciando in modo eccessivo la Roma che ha anche pagato gli errori dei singoli, compreso il più grave di Szczesny che ha regalato la seconda rete a Mladovic, capace di segnare da 30 metri. Il 4-3-3 iniziale ha sbandato soprattutto sulla fascia di Florenzi, per le iniziative del fluidificante mancino Mladovic che ha segnato pure la terza rete. Nainggolan da mediano centrale si è spesso abbassato a coprire il reparto arretrato che è andato presto in confusione. Il tentativo di difendere con il 4-1-4-1 non ha funzionato, anche perché Gervinho e Salah hanno coperto poco e male. Subito dopo il terzo gol, l’ennesimo modulo strampalato: il 4-2-3-1 con Vainquer spostato sulla fascia destra e Gervinho trequartista. Meno male che a fine prima parte, però, l’allenatore giallorosso decide di correggere la squadra, inserendo Iago Falque per Vainqueur.
LA REAZIONE – La girandola dei tre attaccanti, con Iturbe e Salah, più di Gervinho, a giocare da centravanti è dannosa. L’attacco non produce occasioni, il centrocampo si allunga nei suoi interpreti e la difesa subisce ogni ripartenza dei campioni di Bielorussia. Sono 17 partite di fila che la Roma prende gol in Champions, l’ultima volta a non averne subiti l’11 marzo del 2009 con l’Arsenal. L’ingresso di Torosidis, al posto del fumoso Iturbe, aggiusta l’assetto. Florenzi va fare l’ala, colpendo la traversa per il possibile 3 a 3, e la Roma ritrova la sua identità smarrita subito dopo la prima rete di Signevic, cioè dopo soli 8 minuti. Garcia, proprio come accadde con il Lille il 19 marzo del 2012, incassa 3 gol nel primo tempo dal Bate. Ma qui la sconfitta è più pesante. Perchè nasce dalla presunzione del tecnico che probabilmente ha sottovalutato l’incontro. Nel secondo tempo, almeno, i giallorossi hanno reagito da squadra. Inutili però le reti di Gervinho e Torosidis. Debutta il diciassettenne Soleri nel recupero, fuori Florenzi, ma ormai è tardi. Per andare agli ottavi, come 5 anni fa servono adesso 3 successi: 2 contro il Bayer e al ritorno contro il Bate.
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