(E. Sisti) Totti infortunato, confuso e felice. Aveva festeggiato in famiglia il suo 39esimo compleanno. Basso profilo, ragazzi non fate troppo casino. Si era fatto male col Carpi, era entrato vispo ed era uscito dopo pochi minuti con un muso così. Ilary però già glielo aveva detto: «Aspetto un bambino». Il terzo figlio. Dietro la tristezza covava l’emozione vera. In serata la notizia finisce in tv. Figli e femorali, tecar e biberon. Essere di nuovo padre forse non guarirà dal dispiacere di sapersi ancora vittima dell’inserzione del bicipite femorale destro (ne avrà almeno per un mese), ma magari adesso lui si sente più padre che capitano. Totti è stato uno dei martiri del Carpi. La cinquina giallorossa è costata una fortuna. Quanta Roma sana è rimasta? A Szczesny, Rüdiger e Castan, impegnato nel suo eterno, enigmatico recupero, si sono aggiunti Dzeko, Totti e Keita. Manolas, Florenzi e Iago Falque denunciano acciacchi minori. Improvvisamente l’infermeria giallorossa è più affollata di una sala corse. Dzeko soffre di una lesione al legamento collaterale mediale del ginocchio destro: tre o quattro settimane fuori. A Trigoria sperano di rimetterlo in piedi contro l’Empoli. Per Keita lesione al semimembranoso della coscia destra. Il danno è “miotendineo”, localizzato dove il tendine diventa muscolo. Dieci giorni per prognosi più dettagliate.
LA REPUBBLICA Totti, dal lungo stop alla festa: in arrivo il terzo figlio
Organico all’osso. Considerata la lista Champions, che non comprende tutta la rosa, la Roma potrebbe non avere abbastanza giocatori per riempire la panchina. Borisov è una città scomoda, poco ospitale, dicono anche mal sorvegliata: “E poi è talmente piccola!”, aggiunge quasi con disprezzo un tassista di Minsk. A Borisov la Roma andrà per un mordi e fuggi, il tempo di sfidare il Bate del figliol prodigo Aleksandr Hleb, leggenda del calcio bielorusso. I giallorossi faranno base a Minsk (un’ora di macchina), dove il Borisov giocava prima che nascesse la tascabile Borisov Arena (13 mila posti). Arriveranno oggi pomeriggio. A sistemarsi a Borisov ci avevano provato. Ma dai sopralluoghi erano giunte informazioni inquietanti. L’unico hotel ritenuto consono era fresco di un’epidemia di salmonellosi. Così la Roma si è fermata a Minsk. Con cuoco al seguito.