(M. Cecchini) Il malato non era immaginario, ma la cura ricostituente ha funzionato davvero. Ovvero, la Roma deludente d’inizio stagione fa il pieno di punti grazie alle 5 flebo somministrate da Manolas, Pjanic, Gervinho, Salah e Digne. Ma non tutti i problemi delle ultime settimane sono stati risolti, se è vero che il Carpi – con 15 gol al passivo (11 solo nei primi tempi) la peggiore difesa della Serie A – oltre alla prima rete dell’ex Borriello e al rigore fallito da Matos, si mette in condizione di spaventare un po’ una squadra che martedì contro il Bate Borisovsi giocherà già uno spicchio di qualificazione in Champions. Il bicchiere comunque è di sicuro mezzo pieno, visto che era dal settembre 2013 che la Roma non segnava cinque gol in campionato.
TOTTI: COMPLEANNO AMARO Insomma, se un piccolo Carpi mette a rischio Castori – il club per ora lo conferma, ma resta l’ombra di Sannino – la peggiore notizia per i giallorossi arriva sul fronte infortuni. Proprio alla vigilia del suo 39° compleanno, Totti si fa male al flessore della gamba destra e rischia un paio di mesi di stop. Stessa tipologia d’infortunio (ma più lieve) per Keita, mentre anche Dzeko esce per una preoccupante distorsione al ginocchio, che lo mette a rischio per martedì. Insomma, l’impressione è che nonostante la rivoluzione tra medici e preparatori qualcosa a Trigoria ancora non funzioni al meglio su questo fronte. Certo, nonostante l’assenza degli ultrà della Sud, i fischi che già all’annuncio delle formazioni accolgono De Sanctis, Maicon e soprattutto Garcia e Gervinho, fanno capire come stavolta l’allenatore non possa rischiare turnover, e così viene confermata la formazione di Genova, con le sole obbligate sostituzioni di Florenzi e Iago Falque infortunati. Ma Keita esce subito per k.o. e Nainggolan si sposta nel ruolo di centrale in mediana, favorendo l’esordio (discreto) di Vainqueur, che sfiora anche il gol a fine primo tempo. La Roma comunque parte forte, anche per la modestia tecnica di difesa e centrocampo del Carpi, mai in pressione sugli avversari e che perdono palloni rischiosi favorendo le prime conclusioni di Dzeko e Salah. Il paradosso, però, è che una grande giocata di Borriello su Keita e De Rossi dà proprio agli emiliani la prima vera palla gol del match: De Sanctis torna subito eroe con una deviazione che evita lo psicodramma. I giallorossi allora si scuotono facendo franare in fretta la retroguardia di Castori, divenuta subito a 5 con Letizia e Gabriel Silva in crisi davanti a Salah e ad un Gervinho ritrovato, entrambi bene ispirati da uno splendido Pjanic. Così in 8 minuti la Roma chiude la pratica. È questo il tempo che passa tra la rete di Manolas che stoppa e migliora un tiro di Digne (24’) e quella di Gervinho, pronto al tap-in su una conclusione di Maicon mal ribattuta da Brkic. In mezzo, l’ennesimo gioiello su punizione di Pjanic (complice il portiere): il nono da quando è in Italia. Meglio di lui ha fatto solo Pirlo (12) anche se la percentuale del bosniaco è migliore. La partita sembrerebbe già chiusa se un’incursione di Gabriel Silva sulla tenera fascia di Maicon non consentisse a Borriello di accorciare le distanze, complice una deviazione di De Rossi.
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