Premesso che quando le cose non vanno, il nervosismo inevitabilmente sale, la sensazione è che Garcia – avendo capito che se quest’anno le cose non andranno come ci si è prefissati sarà lui il capo espiatorio da sacrificare alla piazza – ha deciso questa nuova linea di condotta. Che non può essere un caso, per un tecnico così attento alla comunicazione. Per Rudi non è un momento semplice: chiamato a vincere, si scontra con la gestione difficoltosa di alcuni big nello spogliatoio della Roma che hanno perso il posto da titolare (sciolto da qualche mese anche il consiglio dei saggi, il gruppo di 6 o 7 calciatori con cui si confrontava settimanalmente); con chi gli imputa di non fare mai mea culpa, poca attenzione alla tattica e a chi gioca meno (soprattutto il giorno post-gara quando i titolari, come ieri, lo trascorrono in palestra);