(L. Di Cicco) – Parla di «problemi urbanistici», «problemi ambientali» e dell’inchiesta della «Procura della Repubblica, che ha messo sotto la lente il progetto». Insomma, Stefano Esposito, assessore ai Trasporti di Roma Capitale, sul nuovo stadio a Tor di Valle ha più di un dubbio. Il suo match (dialettico) con il collega di giunta Giovanni Caudo, con delega all’Urbanistica, sembra solo cominciato. Perché per il titolare della Mobilità non solo «le priorità di Roma sono altre», ma soprattutto altri sono i problemi che riguardano lo stadio e il mega-complesso di negozi, uffici e alberghi che Pallotta e il costruttore Parnasi vorrebbero edificarci attorno. Mentre Caudo l’altro ieri si è concentrato solo sulle corse della Roma-Lido che servirebbero per raggiungere l’impianto sportivo, per Esposito le criticità vanno cercate altrove. E non sono poche.
Cosa non la convince, assessore Esposito?
«Io mi chiedo questo: ma il problema dello stadio della Roma è quante corse ci sono e quale mezzo lo collegherà? Non ci sono problemi urbanistici, non c’è la Procura della Repubblica che ha messo sotto la lente il progetto?».
L’assessore Caudo ha detto: o passano 16 treni l’ora sulla Roma-Lido oppure il progetto salta. È d’accordo?
«Ma tutti gli altri problemi sono risolti? La parte ambientale, la parte dell’interesse pubblico, le questioni urbanistiche, gli espropri? È tutto risolto? Cioè non si autorizza lo stadio della Roma perché non si sa quanti treni ci arrivano e quale linea della metropolitana lo servirà? È questo il problema? Comincino ad affrontare i temi veri, questo è l’ultimo o il penultimo. Poi, sinceramente, con tutti i problemi che ci sono in questa città ci occupiamo dello stadio?».
È stato il suo collega Caudo a sollevare il tema…
«E io gli ho risposto che sui trasporti noi oggi ci occupiamo d’altro. Lui affronti nel frattempo la parte urbanistica, che mi pare quella centrale. Quando la giunta riterrà di fare una discussione sul tema dei trasporti per lo stadio, mi troveranno pronto. Ma non mi pare che sia questo il punto. Io da quando sono in Campidoglio non ho mai parlato di Tor di Valle. Non è una questione attuale».
Perché no?
«Vi risulta che esista un provvedimento per autorizzare lo stadio della Roma?».
In teoria c’è una delibera che a dicembre ha dichiarato l’interesse pubblico, in via preliminare…
«Ma l’iter di quel percorso si è concluso? Abbiamo un sacco di problemi da affrontare prima dello stadio. Quando arriverà il momento di parlare del progetto Tor di Valle ne discuteremo, affrontando anche l’aspetto trasportistico. Ma non mi sembra che siamo di fronte all’impellente necessità di autorizzarne la costruzione. Spero che il progetto venga autorizzato naturalmente.Ma non mi risulta che l’iter sia completato e soprattutto che manchino solo i trasporti. Io mi devo occupare di altro: tra due mesi c’è il Giubileo, c’è un’azienda come l’Atac che non approva il bilancio. Ci sono i treni rotti. Ma di che stiamo parlando?».
Ma non è che dice così perché prevale il suo animo juventino, da ex ultrà che allo stadio cantava «Romamer…»?
«Guardi, è una considerazione stupida. Io come assessore ai Trasporti devo fare in modo che la gente vada al lavoro e torni a casa in modo adeguato. La vicenda dello stadio della Roma è ancora sulla stratosfera».
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