«Per chi lo se lo fosse dimenticato, giochiamo contro la Sampdoria».Garcia fa il simpatico, ma la platea non si diverte. Come la gente che ha poca voglia di sorridere, anche se domenica pomeriggio ci ha provato quando ha visto la formazione scelta per affrontare ilSassuolo e invece che all’Olimpico si è sentita su Scherzi a parte. Non è il momento delle battute a vuoto, come pensa la proprietà che gli investimenti estivi (e non solo) vorrebbe vedere in campo e non in panchina. A Marassi sarà accontentata. Stasera si gioca,nel senso serio del verbo.
Garcia non si piega e si tiene stretto il suo metodo che prevede addirittura la rotazione extra large di inizio stagione: «Il turnover non c’entra: il problema è che dovevamo vincere e giocare meglio nel primo tempo. La gara di domenica è passata, voglio concentrarmi solo sulla Sampdoria. Senza stare a piangere sui due punti persi. Che vogliamo subito riprenderci in trasferta. Con una grande partita». Si rende conto che il vento è contrario. Ma lo sfida con orgoglio: «La situazionenon è catastrofica: abbiamo battuto la Juve e pareggiato con il Barça. La stagione non si ferma alla quarta giornata: siamo quarti con otto punti, avendo fatto gare buone e altremeno. Come i ciclisti, pedaliamo a testa bassa per raccogliere ilmaggiornumero di punti». Non lo preoccupa, per ora, l’Inter: «Chi è davanti ha dimostrato di essere più bravo. Ma è troppo presto, lo sappiamo bene noi che per due anni abbiamo fatto una striscia di vittorie addirittura più lunga. Adesso la classifica conta più sul piano psicologico che per i punti. Volevo tre successi di fila per staccare chi stadietro». Garcia ridimensiona, senza convincere nessuno, lo strappo con il preparatore Norman (il chiarimento a quattr’occhi già lunedì pomeriggio): «Lavoriamo tutti insieme e ho detto certe cose perché ho trovato alcuni giocatori che non avevano ritmo. Quando parlo lo faccio perché mi sono consultato con lo staff.Chi ha fatto poche partite non è ancora pronto. Il problema può essere più ampio se non faccio il turnover. Giocando sempre con gli stessi, se c’è un infortunio, per chi è entra è più difficile se non ha mai giocato prima. Facciamo la miglior preparazione possibile, non c’è nulla di rivoluzionario». SenzaRuediger (contusione al ginocchio sinistro) e con Castan che «rientrerà quando sarà al cento per cento», Garcia può nuovamente arretrare De Rossi indifesa,ripresentando la formazione che piegò laJuve.
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