Genova per noi. Genova per Rudi Garcia, per Edin Dzeko. Genova non per il turnover. Neppure per Francesco Totti, rimasto a Roma per un dolore allo scafoide della mano destra, ricordo dello scontro con Consigli di domenica. Dolore che fa pensare, se è vero che sono stateescluse fratture, se è vero pure che il capitano si è allenato sia lunedì sia ieri. Dolore evidentemente troppo forte per esserci, stasera. E che arriva dopo quella festa a metà di domenica per la rete numero 300 e una faccia dopo il gol che era tutto un programma.
EDIN INDISPENSABILE – Stasera a Genova Totti non avrebbe giocato in ogni caso. Perché non è (più) l’ora del turnover. Perché il livello delle critiche intorno a Rudi Garcia s’è alzato a dismisura e allora sai che c’è, il francese se la gioca con la squadra che fin qui ha messo in mostra l’unica partita convincente del campionato, quella con la Juventus (portiere a parte). Se la gioca con Edin Dzeko, la vera pietra dello scandalo post Sassuolo. Con le dovute proporzioni, un po’ come se il Real Madrid tenesse fuori Ronaldo e il Barcellona Messi: nello scorso week end, per dire, in Spagna hanno scelto vie diverse da Garcia. Ma stavolta Dzeko c’è, pure al lordo delle possibili sorprese di formazione. Perché con lui in campo s’è vista la Roma più bella. Perché ormai anche i compagni si sono abituati a giocare con un riferimento preciso in attacco. Il bosniaco cerca la prima rete in trasferta con la Roma, dopo aver mostrato il lato più bello di sé all’Olimpico: due reti nel giorno della presentazione al Siviglia, una alla Juventus, una prova tatticamente esemplare contro il Barcellona.