«La delibera dice che lo stadio può aprire se il 50% delle persone arriva con i mezzi pubblici. In altre parole, se non ci sono sedici treni l’ora lo stadio non apre». Lo ha detto l’assessore capitolino all’Urbanistica Giovanni Caudo a proposito del parere negativo di Atac sulla possibilità di realizzare una seconda diramazione della linea B che serva l’area sulla quale dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma.
«Nel nodo di Tor di Valle – ha spiegato Caudo – deve esserci un servizio di 16 treni l’ora per garantire il movimento di circa ventimila persone. La delibera capitolina stabilisce che in modo prioritario questo dovrebbe realizzarsi col prolungamento della linea B della metropolitana. Se in fase di conferenza di servizi decisoria, a seguito del parere gestionale espresso da Atac, si dovesse prevedere l’opzione di aver questo livello di servizio solo sulla Roma-Lido, automaticamente si disobbliga dal prolungamento della metro B». Riguardo all’apertura di un fascicolo da parte della Procura Caudo ha commentato: «Con i magistrati massima fiducia e disponibilità
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