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Trecento di questi gol. Totti anticipa di una settimana gli auguri (compirà 39 anni il 27 settembre) e festeggia, in maniera decisamente sommessa, il triplice centenario con la maglia della Roma. Tra la prima rete al Foggia, nel lontano 1994, all’ultima al Sassuolo, passano 21 stagioni, tutte in giallorosso. Il capitano è il simbolo di una fedeltà che è cosa rara nel calcio moderno. Nessun marcatore ha segnato tanto nella storia di questo club, dietro a Francesco c’è Pruzzo, lontanissimo (a quota 138). Lontano dalla capitale ci sono due fenomeni che vantano grandi numeri con una sola squadra e si tratta di Messi, sopra i 400 col Barcellona a soli 28 anni, e di Ronaldo, che ha superato i 300 con il Real Madrid, ma non ha vestito solo la camiseta blanca in carriera. Totti sì, l’amico Leo forse farà lo stesso in Spagna e ne sarà l’erede, ancor più prolifico e sicuramente più vincente. La Roma ieri non è riuscita a battere il Sassuolo, nonostante il record – triste – del capitano, che a dirla tutta ha segnato in fuorigioco di un metro e ha calciato malissimo.«Trecento reti – ha scritto in serata sul blog – rappresentano molto, è un bel numero, ma avrei preferito vincere e ottenere i 3 punti contro il Sassuolo. Nel calcio, gli obiettivi del collettivo devono avere la priorità su quelli individuali. E io sono contento solo quando la Roma vince. Ora testa alla Samp, concentrati sul fare risultato lì». Parole da capitano, numeri da fuoriclasse. Non segnava dalla sfida di fine campionato con il Palermo, quando si parlava già dei 300 e Totti stesso ci tenne a correggere tutti: «Ne manca uno». L’uno in meno era quello al Bayer Leverkusen nella Champions del 2004, dato come autogol di Berbatov. Alla seconda da titolare in questa stagione, il 10 giallorosso ha recuperato il gol deficitario e si è limitato a fare il segno 3 con la mano, mentre i figli in tribuna hanno sfoggiato una maglia con il numero 300 dietro e la scritta «grazie papà» davanti. La società per omaggiarlo ha lanciato su Twitter l’hashtag #Totti300 e i tifosi non hanno perso l’occasione per tradurre in parole l’ovazione dell’Olimpico: «Trecento volte grazie, capitano», uno dei messaggi comparsi sui social, dove non sono mancate le critiche di chi a Roma passerebbe per «rosicone»«Segna in fuorigioco e nessuno ne parla, sono 299 e forse anche meno!» e «300 gol di cui 200 su rigore e 100 in offside». In verità sono 80 i centri dagli undici metri sui 300 totali, 244 in Serie A. Con un’unica maglia e un unico amore tricentenario. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Tempo.

edwin iacobacci

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