Un tiro senza pretese che diventa il gol della vita. C’è tutta la storia di Florenzi nella magia che ha stupito il mondo e lasciato di sasso il Barcellona dei fenomeni: un ragazzo umile ma ambizioso, che se non fosse diventato calciatore avrebbe lavorato al bar di famiglia a Vitinia , invece ha realizzato il suo sogno, ha ubbidito a tutti gli allenatori giocando in ogni zona del campo e ora è considerato uno dei migliori terzini in circolazione. «Avevo visto che il portiere aveva fatto un passo in avanti e allora – il racconto sincero di Alessandro – mi sono detto: “Sai che c’è? Ci provo”. Ho capito che la palla sarebbe potuta entrare quando Ter Stegen ha cominciato a correre indietro. Non sapevo come esultare, mi sono messo le mani in faccia perché ho avuto la consapevolezza di aver fatto un gol che non scorderò mai più. Un mix di istinto, pensiero, pazzia, cuore».