L’intervista de “La Gazzetta dello Sport” al questore di Roma Nicolò D’Angelo.
«Lo dico chiaramente a chi ci accusa di aver preso provvedimenti troppo severi: non arretreremo di un millimetro. Noi dobbiamo garantire la sicurezza di tutti, anche allo stadio. Chiaro?».
Chiaro. Come è evidente che il suo primo anno da Questore di Roma, che festeggerà tra un mese, è stata un’escalation: valanghe di Daspo, riduzione della capienza delle curve, barriere invalicabili, controlli più accurati ai filtraggi, niente più petardi, fumogeni e striscioni non autorizzati, ora perfino la multa a chi viene pizzicato lontano dal suo posto. Questore, dove vuole arrivare?
«Lontano, perché tanta è la strada ancora da fare. Siamo solo all’inizio di un lungo progetto di legalità, che abbiamo cominciato in sintonia con la Prefettura».
In Europa si abbattono le barriere, lei le ha alzate…
«Anche a me piacerebbero stadi senza barriere, magari un giorno ci arriveremo. Ma vogliamo provarci all’Olimpico, dove ci si scandalizza pure perché chiediamo di rispettare il numero di posto scritto sul biglietto? Non oso pensare a cosa potrebbe accadere…».
Chiedere agli ultrà delle curve di sedersi al proprio posto è una rivoluzione culturale, se ne rende conto?
«Certo, ma io mi chiedo: se i signori della Tribuna Monte Mario lo fanno, perché quelli delle curve ne devono essere esenti? Anche qui, non è un capriccio, ma una questione di sicurezza».
Cosa vi ha spinto a questa inversione di rotta?
«Una fotografia inaccettabile delle curve dell’Olimpico, scattata in ogni partita: almeno duemila persone in più della capienza, uscite di sicurezza bloccate, steward inadeguati, fumogeni, petardi, scritte offensive. E scontri fuori dallo stadio, in aumento e in controtendenza rispetto alla media nazionale. Insomma, uno spettacolo indegno. Ogni volta ci guardavamo negli occhi, dicendoci che era una vergogna. Ma nessuno faceva niente. Noi abbiamo solo deciso di intervenire, ripristinando regole peraltro già previste. I fatti ci daranno ragione, anzi già lo fanno: la stagione è iniziata nel migliore dei modi, ha più sentito un petardo allo stadio?»
A proposito, lei ha detto che l’Olimpico non vi aiuta. Cosa intendeva?
«Per dove e come è collocato, per la vegetazione che c’è intorno, rende il nostro lavoro più complicato. Ecco perché noi siamo nemici delle partite serali all’Olimpico».
Coni, Roma e Lazio: come si stanno comportando?
«Il Coni in modo eccezionale, ha sposato il nostro progetto. I due club meno bene: devono e possono fare di più, formando meglio gli steward e valorizzando la figura dello Slo (Supporter liaison officer, ndr ), l’unico autorizzato a dialogare con i tifosi».
Roma-Barcellona sarà una passeggiata di salute?
«Non esageriamo, non siamo preoccupati, ma restiamo molto attenti».
Calciomercato Roma, tris Ranieri e nuova firma in Serie A. Ecco gli ultimi aggiornamenti tra…
Il suo futuro alla Roma è sempre più in discussione: l'intesa imprime l'accelerata decisiva alla…
L'effetto domino riguardante il nuovo allenatore giallorosso sta cominciando a prendere sempre più piede: come…
Gli intrecci di mercato tra giallorossi e bianconeri regalano una sorpresa dopo l'altra: non è…
Il futuro di Paulo Dybala e il punto di svolta che orienta tutto: il rebus…
Il calcio italiano, in attesa del prossimo turno di campionato, è stato sorpreso da una…