«Troppe critiche nei confronti dell’Italia? Non ci bado, fanno parte del gioco. Del resto la Nazionalenon è figlia di nessuno,ma lo è di tutti quando vince. Bisogna stare zitti, lavorare e vincere». Le critiche fanno parte del gioco, ma è meglio non subirne troppe, altrimenti diventa Conte contro tutti. Il ct preferisce guardare avanti, è stanco, non vede l’ora di arrivare all’Europeo e poi farà le sue valutazioni. Per ora fa la parte del papà che non vuole che il figlio venga “toccato” da altri. «Cosa non vorrei vedere della gara di Firenze? Mi prendo tutta la partita, compresi gli errori. I tre punti soprattutto». Dentro di sé il ct vorrebbe vedere un altro spirito, un altro calcio. Proprio per zittire quelle critiche. «La Bulgaria? Facciamo quello che dobbiamo fare e vinciamo la partita». I dubbi sono molti: Zaza-Immobile-Pellè, Soriano-Parolo e DeRossi-Pirlo. Quest’ultimo tra i più criticati: «Andrea gioca sempre da 7,quando lo fa da 6 gli puntano il dito contro. Il giorno prima è indispensabile, quello successivo per voi è da buttare. Ci vuole più equilibrio» la difesa del ct. Pare in rampa di lancio Florenzi: «Alessandro è una soluzione diversa da Darmian e De Sciglio. Può tornare buono sia con squadre che si chiudono sia con quelle che giocano più aperte». Fa zero a zero su Zaza: «Può essere schierato con Pellè o al suo posto». Il famoso vestito è rigorosamente chiuso. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Messaggero.
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