(A. Austini) – Les jeux sont faits. Finalmente. Lucas Digne è un giocatore della Roma: dopo un tira e molla durato settimane, il Psg ha sbloccato ieri pomeriggio l’operazione. Il sostituto, Fabio Coentrao, è a Parigi da sabato mentre stamattina il terzino francese sbarcherà alle 11.50 a Fiumicino per ritrovare il suo «maestro» Garcia.
Dovrà inserirsi in fretta il talentino di 22 anni che a Lille, nelle due stagioni agli ordini di Rudi, si era guadagnato la fama di «enfant terrible» mentre a Parigi ha faticato molto più del previsto mettendo insieme appena 30 presenze in due campionati. Domenica lo aspetta la Juventus, il transfer arriverà in tempo (mentre si attende ancora quello per Emerson Palmieri) per la sfida dell’Olimpico .
Superato il durissimo esordio, poi Digne è chiamato a disputare un’intera stagione da protagonista se spera di non essere solo di passaggio a Roma. L’accordo col Psg, infatti, prevede un prestito oneroso da circa 1 milione e mezzo di euro e un diritto di riscatto da oltre 16 milioni che difficilmente verrà esercitato. L’intenzione del club di Pallotta è quella di ritrattare il prezzo tra un anno, ma prima Lucas deve dimostrare di meritarsi la conferma.
Scartata definitivamente l’alternativa Kolasinac, la fascia sinistra è sistemata, mentre a destra, sulla carta, c’è ancora spazio per un’operazione. Il nome è sempre quello di Bruno Peres, ufficialmente tolto dal mercato da Cairo ma in realtà ancora «attaccabile» dalla Roma. Il suo manager è in Italia, in attesa di un segnale, ma non è lui a dover intervenire visto che il brasiliano ha raggiunto da tempo un accordo con i giallorossi. Serve semmai un’offerta concreta al Torino, da almeno 10 milioni, con la possibile formula del prestito con diritto di riscatto.
Sabatini sta valutando anche l’acquisto di Juan Jesus dell’Inter: operazione complica ma possibile con l’ok già dato dai neroazzurri. Ma prima vanno sistemate almeno due pedine in uscita. È un problema di budget e di rosa considerati i nuovi limiti imposti dalla Figc: con l’arrivo di Digne la società, oltre a Cole, dovrà escludere Lobont a vantaggio del romeno Pop (classe 97), contando poi sulla possibilità di cambiare il portiere in corsa. Non libererebbe il posto Ljajic, visto che si è formato in Italia, ma adesso è lui il più vicino alla cessione. Lo aspetta l’Aston Villa che lo aveva praticamente preso un mese fa insieme a Destro salvo poi ritirarsi per sopraggiunti problemi della proprietà del club. Sabatini ha definito i dettagli dell’operazione in un blitz durato un paio d’ore a Londra domenica sera, salvo poi ripassare per Milano e rientrare a Roma ieri. Qualora la cessione dovesse fruttare più di 11 milioni, alla Fiorentina spetterebbe il 20% dell’eccedenza. Ora sì attende l’ok finale di Ljajic.
Potrebbe seguirlo a giorni Iturbe, ma con meno chilometri da percorrere: il diesse lo spinge verso il Genoa di Gasperini, ben felice di impiegarlo con continuità. Una scelta a tutela del valore del ragazzo, che qui rischia di vivere un anno da riserva dopo la difficile stagione del debutto. L’accordo tra i club per il prestito secco e gratuito esiste da giorni, ma è l’argentino che deve convincersi. E al momento non lo ha fatto. I suoi manager, segnalati a Londra dove è spuntata un’offerta dell’Everton, sono attesi in questi giorni a Trigoria per la decisione finale. C’è anche la Fiorentina, ma la Roma non la considera: o Iturbe accetta il Genoa, oppure resta. A quel punto, se arrivasse un’offerta concreta, potrebbe essere Gervinho il sacrificato (ma Garcia poi chi lo sente?), mentre Ibarbo non può muoversi: respinte al mittente le richieste di Sampdoria, Frosinone e Bologna. Gli emiliani sono tornati alla carica anche per farsi girare il prestito di Uçan (ma il Fenerbahce si oppone), mentre Ferrero accoglierebbe volentieri il brasiliano Gerson a gennaio.
A proposito di giovani, presi per la Primavera l’attaccante romeno Rares, classe ’99 dell’Almeria, e il coetaneo centrocampista austriaco Omic dall’SV Ried.