(G. Piacentini) «Totti e Dzeko insieme? Non è un’eresia, ci sto lavorando». Al suo terzo anno sulla panchina della Roma Rudi Garcia, per sua stessa ammissione, ha imparato a conoscere a fondo la piazza romana. Per questo venerdì scorso, alla vigilia della partenza per Verona, ha giocato d’anticipo su quello che sarà uno dei temi che lo accompagnerà per tutta la stagione: la coesistenza di Francesco Totti ed Edin Dzeko e la gestione del capitano, che tra un mese ed un giorno compirà 39 anni e che per la prima volta nella sua carriera non è considerato titolare.
I buoni propositi della vigilia, però, a Verona sono rimasti tali perché Totti è rimasto in panchina per 90 minuti, cosa inusuale per lui, soprattutto con il risultato in bilico e con la Roma che è andata sotto e poi, una volta raggiunto il pareggio, era alla ricerca della vittoria.
Garcia gli ha preferito prima Keita e Iago Falque e poi, a pochi minuti dal termine, Ibarbo. Segnale di rispetto nei confronti del numero 10 – quando Ranieri nel 2011 lo mandò in campo a tre minuti dalla fine a Genova contro la Sampdoria scatenò un bel po’ di polemiche – o reale convinzione che in quel momento il colombiano fosse più funzionale alle esigenze della squadra? Qualunque sia la spiegazione, la gara di domenica prossima non facilita il compito del tecnico: contro la Juventus all’Olimpico, in un match che può essere già decisivo per dare un senso alla stagione, non è l’occasione migliore per sperimentare.
E se è impensabile un’esclusione di Dzeko, lo è meno immaginare Totti, alla ricerca del gol ufficiale numero 300 in maglia romanista, ancora fuori. Una doppia esclusione nelle prime due giornate di campionato che non ha precedenti nella sua carriera – nel ’92-93 e nel ’93-94 non era ancora aggregato in pianta stabile alla prima squadra -, almeno quando è stato integro: all’inizio del campionato 2008-09, quando in panchina c’era Luciano Spalletti, ha saltato cinque delle prime sei gare ma in quel caso recuperava dall’infortunio ai legamenti del ginocchio subìto nel corso della stagione precedente.
Garcia ha già cominciato a studiare soluzioni alternative per farlo coesistere con Dzeko: dal 4-2-3-1 con Totti nel ruolo di trequartista alle spalle del bosniaco (in quel caso il sacrificato sarebbe Pjanic a meno di un improbabile arretramento sulla mediana) al 4-3-1-2, con il capitano alle spalle della coppia Dzeko-Salah.
In ogni caso, comunque, sarà una di quelle decisioni da togliere il sonno e, probabilmente, non sarà nemmeno l’ultima volta quest’anno.