(G. Piacentini) A poche ore dall’inizio della Serie A – esordio sabato pomeriggio alle 18 a Verona contro l’Hellas – la Roma è una squadra senza dubbio più forte rispetto a quella che ha concluso la passata stagione, ma ancora parecchio squilibrata.
Alla carenza di difensori centrali – il tedesco Antonio Rudiger è arrivato ieri e ha svolto una parte delle visite mediche ma sarà a disposizione solo dalla terza giornata, e un quarto non è ancora stato preso – e di esterni (la questione Digne si potrebbe sbloccare già oggi ma il francese a Verona andrà al massimo in panchina), fa da contraltare un’abbondanza in attacco che Walter Sabatini dovrà risolvere.
Un po’ per non complicare troppo la vita (e le scelte) del tecnico Rudi Garcia, un po’ per alleggerire i conti della società ma soprattutto perché con le restrizioni delle rose imposte dalla Figc (25 giocatori) per il campionato e dalla Uefa per la Champions (22 giocatori), la scelta dei calciatori dovrà essere ponderata. Dopo aver comprato, insomma, Sabatini deve piazzare almeno un paio di attaccanti. Al momento in rosa ce ne sono 8, senza contare Destro la cui cessione al Bologna sarà ufficiale nelle prossime ore e Alessandro Florenzi, ormai conteggiato insieme ai difensori ma che all’occorrenza può rientrare anche nelle rotazioni offensive . Tra di loro quelli che possono considerarsi intoccabili al momento sono Dzeko, Salah, Totti (per ovvii motivi) e Iago Falque, arrivato dal Genoa. I due esuberi, dunque, dovranno uscire fuori da un’altra rosa di quattro, composta da Gervinho, Ljajic, Ibarbo ed Iturbe. La decisione non sarà solamente tecnica, ma in ballo ci sono altri fattori che potranno condizionare la scelta. In sostanza non esiste una classifica di (s)gradimento, piuttosto saranno le offerte che arriveranno a Trigoria a fare la differenza.
Se, ad esempio, qualcuno dovesse ripetere la proposta fatta a giugno dall’Al-Jazira per Gervinho, l’ivoriano sarebbe lasciato libero di andare via, nonostante Garcia lo reputi un titolare, cosa che ha ribadito con i fatti durante tutto il precampionato.
Per Iturbe, invece, l’unica strada è quella del prestito: la Roma, infatti, visto l’investimento dello scorso anno (22 milioni) non lo può cedere a titolo definitivo per non realizzare una minus valenza. Ci sta provando, timidamente, il Genoa, che sembra interessato anche ad Ibarbo e Ljajic. Per quanto riguarda il colombiano, il cui prestito costerà a conti fatti 11 milioni di euro e rientra nell’operazione di riscatto di Nainggolan, c’è bisogno anche del consenso del Cagliari, che ne detiene ancora il cartellino.
Il serbo, invece, è uno dei “calciatori formati in Italia” da inserire nelle liste da consegnare in Figc e alla Uefa: per questo potrebbe essere inserito in uno scambio con calciatori italiani o cresciuti nel nostro campionato.
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