(F. Schito) Si ricomincia. Lo stadio Olimpico riapre le porte, o meglio i tornelli, ai tifosi giallorossi in occasione dell’Opening Day che vede la squadra di Garcia affrontare il Siviglia. Accesso ritardato ai settori 15 e 17 su decisione della polizia che ha deciso di posticipare l’accesso all’impianto dei tifosi, nonostante gli steward fossero pronti già all’orario previsto si apertura dei cancelli (le 16.30). Caldo e afa hanno fatto il resto. Qualche fischio ma alla fine tutto è tornato nella normalità.
Tanta la voglia di riabbracciare la Roma, di rivedere i beniamini di sempre ma soprattutto i volti nuovi che hanno infiammato gli ultimi giorni di mercato. I 32.449 spettatori dell’Olimpico non si sono risparmiati alla vista dei calciatori che, chiamati uno a uno, sono emersi dal tunnel sotto la Monte Mario e hanno raggiunto la metà campo. Un «bentornato» particolarmente caloroso è stato riservato a Leandro Castan, ormai pronto dopo il calvario dello scorso anno.
A scaldare la tifoseria c’hanno pensato anche Salah e, ovviamente, il tanto atteso Edin Dzeko. Presente in tribuna Gerson Santos. Il talentino brasiliano non è stato annunciato dallo speaker – imminente il suo ritorno al Fluminense – ma ha comunque ricevuto un timido applauso. Solito boato per l’attuale numero 10, il capitano Francesco Totti.
Protesta civile nei primi 30 minuti di partita da parte della Curva Sud rimasta in silenzio, poi il coro «Questa Curva non si divide»: la separazione del settore non è andata giù.