(D. Stoppini) Cessione-trasloco-rinvio-tuttoall’aria-ritiro-polemiche-magliedatitolare-dribbling-pali-gol-applausi-benedizioni-attese. Tredici passetti, tredici capitoli per il numero 27, un ivoriano che a Roma hanno ribattezzato «er tendina» e nello spogliatoio scambia tre parole alla settimana, meno sicuramente del numero di occasioni-gol che in campo è tornato a produrre. Valencia insegna: riecco Gervinho. Riecco il Gervinho della prima stagione di Rudi Garcia, uno degli uomini più decisivi del campionato. Il fratello forte del mezzo giocatore che l’anno scorso è tornato dalla Coppa d’Africa con la tendina tirata giù, e buonanotte alla Roma con tutte le sue ripartenze. Gervinho che in un campionato intero è riuscito solo due volte a segnare. In Spagna è tornato a farlo. Per carità, anche a sbagliare i soliti gol facili. Ma soprattutto, è riapparso quel giocatore chiave che Roma aveva imparato a coccolare.
GARCIA SPINGE – L’Al Jazira lo aveva acquistato per 13 milioni di euro, Gervinho era stato pure intercettato a Fiumicino con una vagonata di valigie: a Trigoria sorridevano e stappavano lo champagne, prima di veder saltare la trattativa con il club arabo. Ufficialmente per il mancato accordo economico tra Gervinho e l’Al Jazira, c’è chi dice perché dall’altra parte abbiano in extremis abbassato l’offerta alla Roma. Separato in casa, pure il terrore di una contestazione in ritiro. Certo, un po’ scombussolato l’africano era. Raccontano che nella tournée australiana i suoi allenamenti non fossero proprio il massimo, che vivesse quasi da separato in casa. Ma poi vai a capire, non è che abbia mai fatto troppa vita di spogliatoio. Lui gioca e corre, possibilmente provando a spaccare le partite. Con il Real Madrid, a Melbourne, aveva già cominciato a far vedere qualcosa. A Valencia, l’ultima uscita, ha fatto la differenza. «Nessuna novità, per me Gervinho è sempre lo stesso», ha commentato Rudi Garcia. Messaggio alla società, come un messaggio è pure la continua fiducia del francese nei confronti del suo giocatore. È un po’ come dire: questo per me è un titolare, magari insieme a Salah e Dzeko.
CLUB IN ATTESA – E poi c’è la dirigenza, attenta ai numeri. Gervinho ha un ingaggio pesante e ancora un buon mercato in Europa. Garcia o no, se da qui in avanti arrivasse l’offerta giusta, magari vicina a quella dell’Al Jazira, all’ivoriano sarà stampato un biglietto aereo di sola andata. Sempre che lui accetti. Perché questa storia è talmente bizzarra che non ci sarebbe da stupirsi neppure davanti a una nuova cessione saltata. E a successive, ulteriori, magari durature, investiture da titolare.
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