(L. Valdiserri) Sentimento e ragione non sono mai stati così distanti. Da un lato ci sono quattro ragazzi allevati a Trigoria che – tanto più in futuro, con le nuove regole che renderanno obbligatoria una quota di giocatori provenienti dal vivaio nelle rose – potevano essere il futuro giallorosso. Dall’altro ci sono 50 milioni di euro entrati nelle casse della Roma per le cessioni di Alessio Romagnoli (al Milan per 25 milioni più eventuali bonus), Andrea Bertolacci (al Milan per 20), Federico Viviani (al Verona per 4) e Lorenzo Pellegrini (al Sassuolo per 1,25 milioni).
La «cantera» ha praticamente finanziato il mercato in entrata di Walter Sabatini e c’è un altro dato clamoroso: la Roma, per quella cifra, ha ceduto solo 1.023 minuti giocati in serie A con la maglia giallorossa. Nel dettaglio: Romagnoli, 13 presenze e 804 minuti; Viviani, 6 presenze e 195 minuti; Pellegrini, 1 presenza e 24 minuti; Bertolacci, nessuna presenza. Nel campionato scorso Romagnoli era alla Sampdoria, Bertolacci al Genoa e Viviani al Latina, per cui l’unico a essere stato impiegato da Garcia – a Cesena, nella parte finale della partita – è stato Pellegrini.
Cifre che, nell’immediato, danno sicuramente ragione a Walter Sabatini, che ha incassato senza intaccare la squadra che ha giocato lo scorso campionato. Si può avere, invece, un’idea diversa se si pensa che la Roma ha comunque ceduto un pezzo del suo futuro, che i prodotti del vivaio portano spesso il valore aggiunto della fidelizzazione e che nell’operazione-Bertolacci – una triangolazione tra Roma, Genoa e Milan – entrano anche i 9 milioni spesi per Iago Falque (un milione per il prestito quest’anno, 7 per il riscatto obbligatorio alla prima presenza più un altro milione di bonus il prossimo anno). Ed è anche da dimostrare che, a parità di spesa/guadagno, Paredes sia un giocatore migliore di Viviani.
C’è poi la parte squisitamente tecnica. Senza Romagnoli e con Yanga-Mbiwa che potrebbe firmare per il Lione domani (l’offerta francese si avvicina ai 10 milioni di euro) la Roma adesso ha bisogno, oltre a un terzino sinistro, anche di due difensori centrali. Uno potrebbe essere il giovane slovacco Gyomber (titolare in nazionale insieme a Skrtel), che il Catania condannato alla Lega Pro deve svendere: nel caso, a Roma, farebbe il quarto. Ma serve un vero titolare, capace di dare il cambio a Manolas/Castan. Tanti i nomi: Vertonghen e Garay, Juan Jesus e Ranocchia, Zouma e Maksimovic. Ma il vero «capolavoro» di Sabatini è il ritorno di Doumbia al Cska che lo ha inserito all’ultimo giorno nelle liste Champions. Adesso ci sarà il tempo per capire quante rate verranno risparmiate dei 14 milioni spesi per l’ivoriano.
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