IL MESSAGGERO Garcia alla ricerca dell’attacco perduto

Garcia
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Trattasi di amichevoli, il risultato ha il senso che ha: conta zero. Ma qualcosa, certe partite, inevitabilmente dicono. Ad esempio, la Roma è profondamente incompleta e, non ci sono grossi dubbi, prima o poi si completerà. Il centravanti è atteso come una specie di Messia, che non moltiplicherà pane e pesci ma sicuramente un contributo, in termini di tiri in porta e gol, lo darà. Che si giochi con il vecchio 4-3-3, con il trequartista e due punte o con il 4-2-3-1. Perché la Roma che abbiamo visto finora stenta a creare calcio offensivo. Lo stesso Garcia lo ha ammesso dopo la prima amichevole giocata a Pinzolo e lo ha ribadito sabato sera al termine della sfida con lo Sporting. «Non siamo incisivi». L’incisività di una squadra dipende dal suo allenatore, dalla vena degli attaccanti e, naturalmente, da una condizione fisica generale, che al momento non può essere ottimale. I portoghesi correvano il doppio, non era facile recuperare il pallone e ripartire in velocità verso la porta avversaria. Là davanti si vedono poche trame d’attacco, arrivano pochi rifornimenti e gli esterni – su tutti Iturbe e Gervinho – non liberano la loro corsa come facevano una volta. Totti resta il perno offensivo ma se lui ha la luce spenta, il fronte d’attacco va in sofferenza. E’ facile pensare che, la Roma, con gli attuali attaccanti (al netto delle cessioni, vedi Destro, Doumbia o chi per loro) con una condizione fisica migliore, più con gente come Dzeko e Salah, possa risolvere del tutto i suoi (attuali) problemi. Togliendo l’amichevole di Pinzolo, contro il Gyirmot FC Gyor , i giallorossi hanno palesato una certa difficoltà nell’andare in gol. Con il Real in Australia zero gol (poi la vittoria è arrivata ai tiri di rigore), con il City ne ha segnati due, uno con una botta da lontano di Pjanic e l’altro con una punizione di Ljajic. Zero reti su azione manovrata, insomma. Con lo Sporting pure, zero gol. Ora c’è l’appuntamento con il Barcellona, vedremo cosa e quanto migliorerà. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Messaggero.

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