(A. Austini) Il tempo passa, la pazienza diminuisce. Edin Dzeko, nei suoi programmi, a questo punto doveva essere a Trigoria ad allenarsi con la Roma. E invece non solo non è arrivato, ma è tutto da vedere se potrà farlo.
Ha dato la sua parola al club giallorosso dopo aver accettato un contratto da 4.5 milioni più bonus fino a sforare i 5, comunque 2 in meno di quanto guadagna a Manchester, ma con la certezza di essere un punto fermo in squadra a differenza di quanto accade con Pellegrini al City. Ci ha pensato lui per primo a informare i dirigenti inglesi che sarebbe il caso di separarsi. Poi durante la tournée australiana, vissuta praticamente sempre in panchina, ha chiesto di nuovo la cessione, forte dei segnali che gli arrivavano dal ritiro della Roma di Melbourne. Ma da allora più niente. La trattativa tra i due clubsi è arenata su una distanza finora incolmabile – 10 milioni almeno – e Dzeko si è spazientito. Se l’affare non dovesse subire un’accelerata entro una settimana, forse anche meno, allora il bosniaco inizierà a valutare altre proposte. Vedi quella dell’Arsenal.
Sabatini ha rinviato il nuovo incontro che doveva esserci in questi giorni col City, perché sa che al momento non ci sono i margini per chiudere. E a breve potrebbe essere costretto a valutare seriamente un’alternativa. A meno che, come accade spesso nel mercato, qualcosa si sblocchi all’improvviso.
Intanto, dopo aver preso Iago Falque, Szczesny e Salah (congelato però dalla Fiorentina), il diesse si sta concentrando sul terzino sinistro. In una lista in continuo mutamento è balzato in testa Masuaku, il francese classe ’93 dell’Olympiacos nato a Lilla, la città «devota» a Garcia. I greci hanno chiesto uno sproposito, più di 10 milioni di euro, la Roma ne offre 6 oltre ai bonus, si sta cercando di limare la differenza anche grazie alla mediazione di Mino Raiola, legatissimo al presidente dell’Olympiacos. Che è anche lo stesso club da cui sono arrivati Torosidis, Manolas e Holebas. In parallelo Sabatini parla con Parigi, dove Digne, ex allievo di Garcia, ormai si sente di troppo. Il Psg lo ha messo sul mercato, il terzino sarebbe felice di ritrovare il maestro Rudi, la Roma sta provando a sfruttare l’occasione proponendo un prestito con diritto di riscatto. In terza fila è finito Adriano: alla prima offerta (2.5 milioni più bonus) rifiutata dal Barcellona non ne è seguita un’altra.
Entro la fine di un mercato che si è messo piuttosto in salita, la Roma deve anche vendere almeno 4 giocatori. Doumbia potrebbe tornare al Cska, che lo vuole in prestito mentre da Trigoriachiedono la cessione definitiva rivedendo magari le rate del pagamento pattuito a gennaio. Su Destro c’è il Bayer Leverkusen, su Ljajic club inglesi e Gervinho piace in Turchia. Romagnoli è un discorso a parte: se il Milan arriva a 30 milioni, allora può partire. Soldi che verrebbero investiti per un sostituto e, forse, per Bruno Peres del Torino.