(R. Frignani) – Teche di vetro per proteggere i monumenti dalla furia degli ultrà stranieri. «È una proposta, dovremo parlarne con il Comune», spiega chi ogni giorno è in prima linea nella prevenzione degli incidenti allo stadio. Una rivoluzione figlia di quanto accaduto quando arrivarono gli hooligan olandesi del Feyenoord, responsabili di gravi danneggiamenti a piazza di Spagna. Si tratterebbe di teche rimuovibili, da montare alla vigilia dell’arrivo degli ultrà e poi togliere. E questo già da agosto, con i preliminari di Champions della Lazio, potrebbe avvenire più volte da agosto a prima di Natale (tra preliminari di Champions per la Lazio, fase a gironi della stessa per la Roma e per gli stessi biancocelesti, se supereranno l’ostacolo e non finiranno in Europa League).
È una delle principali novità allo studio della Questura, accompagnata dalla proposta di spostare subito Roma-Juve alla seconda giornata, il 30 agosto, da match a rischio in notturna a partita da tenere sotto controllo di pomeriggio, alle 18, se non addirittura a mezzogiorno. Ma non solo. Ieri mattina il questore Niccolò D’Angelo ha presentato il contenuto dell’ordinanza sullo stadio Olimpico che contiene il modello organizzativo per la sicurezza degli incontri di calcio». Molte le iniziative. A cominciare dall’obbligo per Roma e Lazio di effettuare lavori prima dell’inizio del campionato di divisione delle curve (probabilmente slitteranno a dopo le prime due giornate), con un corridoio centrale protetto da lastre di cemento – tipo new jersey – alte due metri e 20 centimetri, montando anche barriere più alte di quelle attuali fra un settore e l’altro.
Proprio le curve saranno ridotte e divise in due sottosettori già dalla fase di pre filtraggio dei tifosi. Si passerà da 8700 posti a 7500 ciascuna con una diminuzione complessiva di 2400 tifosi. Al loro posto ci sarà uno spicchio vuoto al centro delle curve presidiato dagli steward. E proprio su questo punto ha battuto il questore D’Angelo. «Ce ne sono sette sotto indagine perché hanno agevolato i tifosi nello scavalcamento da un settore all’altro dell’Olimpico. Non l’hanno impedito, non sono intervenuti e non hanno dato l’allarme». Il loro numero sarà aumentato, come anche l’addestramento, a patto che le società romane facciano degli investimenti in questo senso.
Ma ci saranno iniziative preventive per bloccare i tifosi violenti già dai tornelli che potrebbero essere equipaggiati con apparecchi biometrici in grado di identificare – paragonando al computer l’immagine dell’ultrà con le foto segnaletiche – pregiudicati ricercati, daspati o comunque personaggi considerati pericolosi. «Non voglio più sentire ogni domenica “meno male, oggi è andata bene” – spiega D’Angelo – per me deve andare sempre bene, ma non possiamo militarizzare l’Olimpico, che è uno stadio agibile ma difficile da controllare, specialmente di notte».
La speranza è che con il nuovo stadio le cose possano cambiare. Ma non si sa ancora quando.
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