(A.Bucci) – Un girone di ferro. La strada dell’Italia verso il Mondiale 2018 nella grande madre Russia è maledettamente in salita: ci è capitata la Spagna e forse soltanto incrociando la Germania campione del mondo poteva andarci peggio. Ma tutto il girone G è tosto: l’Albania di Gianni De Biasi è in crescita costante e mira a qualificarsi (traguardo storico) per l’Europeo 2016 in Francia. Mentre Israele, tra quella della quarta fascia, non è proprio una benedizione. Ci sarà da soffrire e non serve a consolarci il pensiero che a completare il raggruppamento ci siano sparring partner come laMacedonia di Goran Pandev e il Liechtenstein. Un sorteggio canaglia. Davanti a Vladimir Putin, il padrone di casa e ai nemici Blatter e Platini, che non si degnano di uno sguardo.
Ad Antonio Conte le beghe politiche interessano sino a un certo punto. Il c.t. aveva occhi soltanto per le malefiche palline rosse tirate fuori dall’urna dalla strana coppia Bierhoff-Kerzhakov. Magari non sarà lui a dover affrontare qualificazioni tanto infide, considerando che il suo contratto scade dopo l’Europeo francese e che, al momento, le possibilità di arrivare sino al Mondiale non sono moltissime. Ma dentro lo sfarzoso Palazzo Costantino, nel cuore di San Pietroburgo, tra un sorteggio e un balletto, Conte si aspettava un girone più lieve.
E invece dovremo scontrarci con la Spagna, che affronteremo in amichevole il 24 marzo in Italia, forse a Napoli. Un assaggio di quel che sarà. Ma c’è tempo per pensare alle qualificazioni Mondiali, che cominceranno tra più di un anno (4-6 settembre 2016). Da qui ad allora le cose potrebbero cambiare. E se l’Italia stenta a uscire dalla crisi in cui è piombata, soprattutto per l’invasione straniera, la Spagna non sta benissimo. Non è più quella che ha vinto due Europei consecutivi e in mezzo un Mondiale, senza contare che la Under 21 non si è qualificata per le finali europee e che dopo Parigi Del Bosque lascerà la panchina. Però resta una sfida terribilmente complicata tenendo presente che non abbiamo vinto nessuno degli ultimi quattro incroci ufficiali con le Furie Rosse (tre pareggi e la sconfitta per 4-0 nella finale di Euro 2012). Conte però non si lascia piegare dalla malasorte. «Sfidare la Spagna deve essere uno stimolo per la Nazionale e per tutto il movimento. Anche se adesso il nostro pensiero deve essere rivolto a Euro 2016. Dobbiamo dare il massimo per centrare la qualificazione». L’allenatore azzurro ha ragione. Ma la strada verso Parigi è in discesa, mentre quella che porta a Mosca è una ripida salita. Al Mondiale andranno soltanto le prime dei gironi mentre le otto migliori seconde (su nove gironi) daranno vita ai play off che ne manderanno in Russia altre 4. Peggio di noi è andata alla Francia, come gli azzurri in seconda fascia e finita nel girone più infido con Olanda e la Svezia di Ibrahimovic. Ieri i sorteggi, questa mattina alle 11.30 saranno compilati i calendari. Con i diritti centralizzati tutto è nelle mani di Fifa e Uefa. Speriamo che la dea fortuna ci restituisca qualcosa.
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