Il CEO giallorosso Italo Zanzi ha parlato al Corriere dello Sport del progetto americano, dello stadio, dei rapporti con i tifosi e dell’impegno a costruire una squadra per vincere. Ecco le sue parole:
«Questo non è un progetto americano, ma un piano strategico di calcio e business insieme. Noi vogliamo prendere sempre le migliori idee e i migliori manager, senza pensare quale sia la nazionalità. Abbiamo dimostrato questo anche nelle scelte dello staff. Ovviamente abbiamo una proprietà americana e gli Stati Uniti hanno una buona tradizione nello sport, ma siamo molto contenti di dove siamo arrivati con il nostro progetto, abbiamo sempre lavorato in modo strategico, seguendo un piano, in campo e fuori del campo. Tutte le scelte sono state condivise. Come ha detto il presidente nell’ultima conferenza a Roma, noi lavoriamo in gruppo, le situazioni si analizzano, poi lui ha l’ultima parola. Si lavora all’interno di un team collaborativo per trovare la migliore soluzione. Noi siamo disponibili 24 ore al giorno, il dialogo è costante e molto produttivo. Con la tecnologia oggi è molto semplice comunicare da Boston a Roma».
«Siamo molto fiduciosi, con il Comune abbiamo avuto ottimi rapporti, e siamo fiduciosi che sia lo stesso ora in Regione. Il progetto è stato studiato con flessibilità, per poterlo aggiustare, se necessario. Ma questo dipenderà dall’input che arriverà dalla Regione. E’ stato molto positivo trovare una persona come il sindaco Marino, senza la sua visione e il suo lavoro forse non saremmo arrivati a questo punto. Il progetto lo ha analizzato, sa che è stato fatto bene. Credo che anche i suoi collaboratori abbiano apprezzato il nostro lavoro, è più facile se di fronte hai persone con una apertura mentale e con le quali si può lavorare insieme. Criticità? Noi siamo ottimisti, se c’è qualche cosa da rivedere siamo pronti a farlo nel modo giusto. Abbiamo completa fiducia nelle istituzioni e tutto è pronto per realizzare questo stadio».
«Quando si parla di problemi con i tifosi, se c’è stato riguarda solo qualche gruppo isolato ed è stato risolto. Noi lavoriamo per tutti i tifosi. A volte mediaticamente un problema viene ingigantito. Ma anche in quel periodo di contrasti chi mi incontrava per strada al 99,9 per cento era dalla nostra parte. La nostra idea è di far vivere i tifosi in un ambiente sano e sicuro dentro lo stadio. Se c’è un aspetto del calcio italiano che non mi piace è il fatto che la gente ha paura di andare allo stadio. Questo è molto triste, il calcio deve essere alla portata di tutti, le famiglie devono poter andare tranquille allo stadio. Tutto il lavoro che stiamo facendo sulla sicurezza ha questo obiettivo. Riconosciamo che molti tifosi che hanno diverse esperienze hanno bisogno di tempo per capire la nostra filosofia. Ma noi facciamo molto per loro. Vogliamo migliorare l’accesso allo stadio, rendere più semplice l’acquisto dei biglietti. Poi c’è l’attività di Roma Cares, il call center, il ticketing fuori dall’Italia. Vogliamo portare la Roma fuori dall’Italia e dai nostri mercati. E’ stato fatto un gran lavoro in questo senso. Abbiamo creato una piattaforma per parlare in modo diretto con tutti i tifosi, in tutto il mondo. Per esempio con twitter comunichiamo in tante lingue. Abbiamo preso dei manager per comunicare in modo diretto con i nostri tifosi, senza filtri e in maniera specializzata per i vari paesi».
«Funziona eccome, oggi e ancora meglio domani. Noi siamo fiduciosi di come cresce il club, in campo e fuori. Tornei come questi sono importanti per portare a far conoscere la squadra a tanti tifosi e ad avvicinare anche quelli che non erano nostri tifosi. Noi abbiamo una filosofia aperta, ci sono tanti appassionati di calcio nel mondo che hanno scelto la Roma come la squadra italiana preferita. Questa è stata un’ottima esperienza a tutti i livelli. Un tifoso di qui mi ha detto: “Roma is hot”, è tosta. Mi ha fatto molto piacere. C’è un grande entusiasmo nei confronti della squadra, abbiamo portato il nostro brand qui e poi in Indonesia. Per questo siamo voluti venire in Australia. E finiremo a giocare con i più grandi club europei prima di cominciare il campionato».
«Problemi con lui? Mai. Ovviamente quando le cose non vanno bene i rumors si fanno più forti, ma noi siamo stati sempre molto sereni. Abbiamo fiducia nel piano da portare avanti insieme, abbiamo molta fiducia in Garcia. Continuiamo a lavorare insieme, anche se abbiamo avuto qualche problema di risultati, che poi comunque abbiamo risolto. Dobbiamo imparare a superare i momenti difficili e migliorare, noi non siamo prigionieri dell’isteria».
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