In vista del prossimo impegno dell’edizione australiana della International Champions Cup, è Daniele De Rossi a parlare insieme a Rudi Garcia nella consueta intervista che stavolta precede il rematch col Manchester City, in programma domani dalle 12 italiane. Ecco cosa hanno detto i due pilastri giallorossi:
Per Garcia: un pensierino a vincerla, questa competizione, ce lo facciamo?
Giochiamo sempre per vincere: l’ho detto ai ragazzi anche prima della partita contro il Real. Sono stati bravi non solo a pareggiare, ma anche alla fine della partita ho visto un gruppo che ha fortemente voluto vincere, anche ai rigori. Questo mi è piaciuto perché questo culto della vittoria, questa voglia di vincere, noi dobbiamo averla sempre, anche nelle partite cosiddette amichevoli. Il City lo conosciamo bene, ci abbiamo giocato contro anche in Champions League l’anno scorso. Abbiamo giocato contro di loro due buone partite anche se il risultato della seconda non era quello che ci aspettavamo. E’ sempre interessante giocare contro un club di questo livello.
Per De Rossi: che effetto ti fa essere qui di nuovo, all’inizio di una nuova stagione?
Quando inizi le vacanze speri che durino 3-4 mesi, poi dopo un po’ la mancanza del pallone inizia a farsi sentire. Andare in ritiro fa sempre piacere, anche se la squadra è sempre la stessa io provo sempre le stesse sensazioni. E’ bello vedere quanto entusiasmo ci sia anche qui dietro alla Roma che è una squadra importante del calcio italiano ma non è il Barcellona. Incredibile vedere come siano noti alcuni giocatori anche se siamo dall’altra parte del mondo, quanto la gente sia affezionata a questa squadra.
Per De Rossi: qual è l’obiettivo della Roma in campionato e in Champions League. Fino a questo momento avete preso un solo giocatore, sei preoccupato?
L’obiettivo ora sarebbe regalare dei titoli, ma non mi interessa parlarne perché le mie parole sarebbero strumentalizzate. L’obiettivo resta quello che ha detto il mister: giocare per vincere tutte le partite, come sempre abbiamo fatto, checché se ne dica. L’obiettivo dell’anno scorso era migliorare quello che avevamo fatto il primo anno con il mister e non ce l’abbiamo fatta. Abbiamo comunque ottenuto un ottimo risultato finale. Stiamo lavorando per quello: per salire di un gradino. Purtroppo salire dal decimo al nono posto è più facile che salire dal secondo al primo posto. E’ un muro più alto ma noi stiamo lavorando per questo. Del mercato chiaramente non parlo. Sono contento per il compagno nuovo che è arrivato, ma per il resto sono cose che riguardano il mister e la società.
Per Garcia: teme le squadra che si stanno rafforzando sul mercato? Pensa di far giocare Romagnoli domani?
Stamattina Alessio stava bene in allenamento. Se sta bene anche questo pomeriggio, così come era previsto per la partita contro il Real Madrid, giocherà domani…
Per De Rossi: nella parte finale della scorsa stagione la Roma ha cambiato modulo. In quale modulo ti trovi meglio?
Non ci sono stati particolari stravolgimenti. Ho giocato sia con il centrocampo a due che con quello a tre. Contro il Real abbiamo giocato come giochiamo di solito da quando c’è il mister. Io sono sempre a disposizione, mi è capitato di giocare anche in difesa: la posizione è l’ultimo dei miei problemi.
Per Garcia: ha visto la partita del Manchester City sabato sera? Nell’ultima settimana hanno comprato giocatori importanti. Che cosa si aspetta?
Non ho visto la partita ma stiamo lavorando come sempre per dare informazioni utili ai giocatori. La rosa del Manchester City non è cambiata molto: mancano 3 giocatori che hanno fatto la Copa America. Ha una rosa forte con giocatori forti e questa è un’ottima cosa. Anche io ho ottimi giocatori e quindi speriamo di vedere del bel gioco domani in campo, com’è successo nella partita contro il Real Madrid. Speriamo magari di vedere qualche gol in più, magari segnato da noi.
Per Garcia: nella partita contro il Real Madrid abbiamo visto un calo nel secondo tempo, il che è normale per via della preparazione. E’ coinciso anche con l’uscita di Totti, grazie al quale arrivavano un sacco di palloni nell’area di rigore. In futuro questo compito lo assumerà Pjanic, magari giocando più avanzato? Sull’allenamento, oggi vanno molto di moda i droni per riprendere l’allenamento: che ne pensa?
Il drone l’abbiamo usato l’anno scorso durante l’allenamento, ma più che altro per vedere dove piazzare le telecamere quest’anno a Trigoria. La tecnologia quando ci può aiutare è sempre interessante. Non dobbiamo però perdere l’occhio, che è la cosa più importante, e ciò vale tanto per l’allenatore quanto i giocatori. La tecnologia aiuta ma non è una bacchetta magica. Per il ruolo di Pjanic non mi sento di fare un bilancio di una stagione intera basandomi su una sola partita. Rispetto agli ultimi 24 mesi dico che sì, sappiamo che negli ultimi cinque abbiamo giocato meno bene ma la qualità che abbiamo espresso in passato è stata prodotta con questi giocatori. C’è un gioco con Totti, e un gioco senza Totti, e lo stesso vale per Pjanic, Destro e tutti gli altri. Ci sono giocatori più o meno complementari tra loro, ma a me la cosa che importa di più è giocare bene, vincere, e che i ragazzi si trovino a loro agio con il gioco della squadra. Per il momento, durante gli allenamenti, mi è sembrato di vedere proprio questa cosa.
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