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CIES La Serie A è il campionato più vecchio e con meno giovani dal vivaio

Serie A

L’età media più alta, la più bassa percentuale di giocatori prodotti del vivaio e il maggior numero di calciatori esteri: se i numeri sono lo specchio della realtà allora la Serie A non se la passa davvero bene. Almeno stando alle classifiche stilate dal Cies, il centro ricerche sul calcio dell’Università di Neuchatel, che ha messo a confronto i principali cinque campionati europei (Serie A, Premier, Liga, Ligue1 e Bundesliga) secondo alcuni indicatori guida: età media, percentuale utilizzo vivaio, stranieri, permanenza media. Ne esce fuori uno spaccato che dà ragione a quanti (Arrigo Sacchiin primis) lamentano uno scarso utilizzo dei giovani e un calcio italiano in una fase regressiva.

La Serie A ad esempio risulta il campionato con l’età media più avanzata: 27,53 anni, contro i 27,01 anni di quello inglese e, a seguire, i 26,67 anni di quello spagnolo, i 26,28 anni di quello francese e i 25,98 anni di quello tedesco. L’età media di tutti i campionati europei (quindi non solo dei cosiddetti big five) è di 26,72 anni.

Non meglio vanno le cose quando si passa ad analizzare la situazione dei vivai, altra cartina di tornasole per saggiare lo stato di salute del calcio nazionale. Nella scorsa stagione, la percentuale di minuti giocati da calciatori provenienti dalle varie ‘cantere’ ha raggiunto, in tutta Europa, un nuovo minimo storico: 14,3%. Era il 14,84 l’anno prima e addirittura il 16,41 nella stagione 2010-2011. E anche qui la Serie A svetta per lo scarso utilizzo dei ‘gioiellini’ fatti in casa in una classifica che la vede ben ultima – e distaccata – rispetto ai campionati concorrenti, ma non solo: appena l’8,52%, una percentuale è decisamente bassa (8,52%) se confrontata con la Francia 819,28%), la Germania (14,99%), la Spagna (18,71%) e l’Inghilterra (10,16%). La media di tutti i campionati europei si attesta al 14,30%.

Per gli amanti del calcio esterofilo c’è poi quel 76,27″ di calciatori “non nazionali” presenti nelle rose delle squadre di Premier, ben al di sopra della percentuale della Serie A (60,22%), Ligue1 (43,60), Bundesliga (61,43) e Liga (38,90). Stesso discorso per gli extracomunitari, dove il campionato inglese svetta col suo 57,57%, seguito dalla Serie A (56,65), dalla Bundesliga (44,90), dalla Liga (40,78) e dalla Ligue1 (30,69). Il periodo di permanenza medio di un giocatore nei vari campionati è di 2,64 anni. In Italia scende a 2,38 anni, più basso rispetto a Francia (2,54), Spagna (2,66), Inghilterra (2,82) e Germania (2,85).

Fonte: ansa

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