(M.Izzi) – Non esistono accenni documentali che possano confermarlo, ma è assai probabile che al termine dell’incontro nella sede della Lazio di Via Tacito, l’Avvocato Righini e alcuni esponenti della delegazione dei Club “fondatori” (pensiamo soprattutto a Sebastiano Bartoli e ad Amerigo De Bernardinis) incontrarono Italo Foschi per ragguagliarlo sull’esito definitivo della trattativa.
Foschi, che ricopriva incarichi di estrema importanza nel panorama sportivo nazionale, si rendeva perfettamente conto che la Roma doveva nascere quanto prima per evitare che le autorità politiche, invocando lo statuto federale e i nuovi orientamenti FIGC di promozione di “processi aggregativi”, imponessero in ossequio alla “concordia di regime” un’unione tra Lazio e Fortitudo sotto il nome di Lazio – Fortitudo come proposto da Giorgio Vaccaro, generale della milizia in forte ascesa nelle gerarchie fasciste da poco nominato vice presidente del sodalizio biancoceleste.
E’ per questo che con grande probabilità il colpo di mano che avrebbe dovuto dare vita all’AS Roma era già pronto e definito nei dettagli. Foschi aveva contatti quotidiani e continuativi con Umberto Guglielmotti (con cui aveva fondato e diviso la direzione di un quotidiano e che avrebbe ricoperto il ruolo di Presidente Onorario) e Ulisse Igliori ( futuro amministratore delegato con cui aveva collaborato a livello politico, quantomeno sin dal 1921) ma soprattutto era “amico fraterno” (la definizione è di Vittorio Zingarelli, nipote di Foschi), di Renato Sacerdoti, altra figura chiave dell’operazione.
Le necessarie coperture finanziare erano infatti garantite, nero su bianco, da un forte impegno del Banco Sacerdoti e tramite le garanzie da esso fornite, dall’affiancamento del Banco Crostarosa – che metterà a disposizione anche la sede sociale del Club a Via degli Uffici del Vicario – e probabilmente, anche se il dettaglio è ancora da indagare, del Banco Carpi-Gieffer & company. Con questi uomini l’intesa era totale: nome del Club, principali cariche, colori sociali, campo da gioco e d’allenamento, modalità di diffusione ai principali organi di stampa della notizia.
Quando il 6 giugno la Lazio venne messa fuori gioco, l’indomani, 7 giugno 1927, a Via Forlì 16 lo stesso Foschi, probabilmente insieme al fratello Vittorugo, accolse nella sua residenza privata Vittorio Scialoja (in rappresentanza del Football Club di Roma, meglio conosciuto come Roman) e Ulisse Igliori (in rappresentanza dell’Alba-Audace) per chiudere un accordo che da giorni, se non da settimane, era già raggiunto.
Nacque così l’AS Roma, sodalizio che portava finalmente il nome, i colori ed il simbolo della Città Eterna nel panorama sportivo calcistico. Roma si riconobbe istantaneamente nella Roma, con un’identificazione totale che ancora oggi fa da collante sociale e da patrimonio affettivo comune di milioni di persone.
Per sempre Forza Roma!
Fonte: asroma.it
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