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AS ROMA Perrotta: “Garcia da confermare se in sintonia con la società. Altrimenti è meglio un addio”

Simone Perrotta

L’ex centrocampista giallorosso Simone Perrotta, attualmente membro dell’AIC, ha analizzato la stagione della Roma di Garcia e la situazione attuale. Queste le sue dichiarazioni:

Una valutazione sulla stagione della Roma? Ci si aspettava di più, anche se Garcia ha detto che questo era l’obiettivo massimo?

“L’aspettativa iniziale era diversa, ma il secondo posto consecutivo è un grandissimo risultato. Dopo la stagione passata ci si aspettava di più e la squadra poteva far di più. Ha avuto dei problemi ma fortunatamente è riuscita a prendersi il secondo posto”.

Cosa è mancato alla Roma per fare di più?

“Sono mancati dei giocatori importantissimi rispetto allo scorso anno, come Strootman, Castan, Benatia, Maicon, che era quello che dava superiorità numerica in attacco e imprevedibilità offensiva. Inoltre l’anno scorso c’era un altro Gervinho. Sono mancati dei punti cardine, sono arrivati giocatori forti come Iturbe, che però non ha reso. Lui è un grande calciatore e lo dimostrerà sul campo. La mancanza di uomini, oltre che giocatori, si è sentita parecchio”.

Bisognerà trattare con cura le situazioni relative ai recuperi di Castan e Strootman, sei d’accordo?

“Strootman ha un problema di calcio, quello di Castan esula dal mondo calcistico. Bisogna vedere come arriveranno a luglio, sono due giocatori che se dovessero star bene sono troppo importanti. Se non fossero nelle condizioni, bisognerà sostotuiirli con giocatori di questo livello”.

Quanto è importante Garcia?

“E’ importante che ci sia un condottiero che conosce la piazza di Roma e i propri giocatori. Garcia ha dimostrato tutto ciò, ma è la società che deve prendere delle decisioni. Non è facile giudicare un allenatore, ma secondo me ha fatto due ottime stagioni, in cui nonostante tutto è riuscito ad arrivare secondo in classifica. Se ci soffermiamo sull’aspetto sportivo, bisogna riconfermarlo”.

Come interpreti le parole di Garcia di sabato scorso?

“E’ difficile, dall’esterno ho pensato che lui ha pensato che la Juventus sia più forte. Il suo è stato un atto di onestà verso la piazza. La dichiarazione dopo Juve-Roma era giusta, perché nella squadra si stava creando un alibi, il momento era giusto per dire quelle cose. Però quello che ha detto in questo momento sembra più un appello per dire ‘ho bisogno di una squadra più forte per vincere lo scudetto”.

Se rimanesse con questa rosa sarebbe difficile motivare i giocatori?

“La comunicazione in quel momento penso sia stata giusta, l’ho condivisa. E’ anche giusto adesso, raggiunto il secondo posto, essere onesti e dire che con questa squadra non si vince lo scudetto. Il suo è un atto di onestà, poi può essere condivisivbile o meno, ma ha avuto il coraggio di esprimere il suo giudizio.

Potrebbe crearsi una situazione simile all’ultima stagione di Spalletti? Pensi possano esserci questi pericoli?

“Se non ci fosse sintonia tra le parti sarebbe giusto lasciarsi; è chiaro che nell’ultimo anno di Spalletti qualcosa che non andava si intraveda. Io questa Roma la vedo forte, ma ha bisogno di qualcosa di nuovo in alcuni punti del campo ma rimane una squadra forte che è arrivata seconda nonostante tutto. Alla base però ci deve essere sintonia tra società, allenatore e squadra e credere tutti nello stesso progetto, ossia quello di puntare alla vittoria”.

Ti senti veramente un ex calciatore?

“In giro non mi fanno sentire un ex calciatore, ho trovato tifosi della Lazio che mi trattano come un avversario e tifosi della Roma che mi trattano ancora come un loro giocatore. Ho rappresentato la Roma in alcune iniziative molto belle e mi sento ancora uno della famiglia. Calciatori lo si è tutta la vita e essere associato alla Roma è ancora più bello.

Quale allenatore vedresti bene a Roma in futuro?

“Fra qualche anno direi Francesco Totti, sarebbe il massimo per tutti vederlo continuare da allenatore. Qualcosa di molto bello per lui e per la città”.

Fonte: Rete Sport

daniele luciani

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