Oggi ultimo appuntamento stagionale per la campagna di sensibilizzazione sui valori dello sport – “A Scuola di Tifo” – promossa da AS Roma, Roma Cares e Roma Capitale e rivolta ai bambini degli istituti primari e secondari di primo grado. Nei mesi precedenti tanti giocatori giallorossi, da Paredes a Castan, da Florenzi a Nainggolan, fino a Pjanic, Gervinho, De Sanctis e Strootman, hanno preso parte all’iniziativa e questa mattina è stato il turno di uno dei goleador del recente Derby, Iturbe: l’attaccante della squadra di Garcia ha infatti fatto visita agli alunni dell’Istituto Rosmini, scuola primaria situata in zona Aurelia a Roma.
In questi mesi il calcio è stato infatti il veicolo della campagna di sensibilizzazione incentrata sui valori dello sport e rivolta ai piccoli studenti degli istituti primari e secondari di primo grado dove, in collaborazione con G.E.CO Animation, sono stati avviati una serie di laboratori didattici incentrati sull’importanza del fair play e dei sani comportamenti che sono al centro di ogni competizione sportiva.
Oggi riflettori puntati sull’Istituto Rosmini, dove gli alunni presenti a scuola hanno avuto modo di confrontarsi con il nostro Juan Manuel che ha parlato del suo rapporto con i più piccoli, del ruolo sociale dei calciatori, degli insegnamenti avuti dal calcio, dei suoi sogni da bambino e non solo.
Qui sotto riportiamo alcune delle dichiarazioni rilasciate poi da Iturbe a margine dell’evento.
Manuel, come ti senti ad essere circondato da tutti questi bambini?
“Bene, dopo tanto tempo sono tornato in una scuola. Sono felice: una volta anche io sono stato un bambino e so bene che significa incontrare un tuo idolo calcistico, anche se io non mi considero tale. Ma è una cosa bellissima vedere tutti questi sorrisi sul volto dei ragazzi”.
Tutti gli alunni ti hanno accolto acclamando il tuo nome: dopo il gol al Derby hai conquistato questa città. Cosa provi?
“Adesso mi sto rendendo conto che qui segnare contro la Lazio è importantissimo, ma penso che la cosa più bella è vedere i bambini felici. Fa piacere che urlano il mio nome, ma so bene che, giustamente, i lori idoli sono Totti, De Rossi e Florenzi che sono di Roma”.
Cosa hai provato dopo la rete di lunedì all’Olimpico?
“Credo che nella mia esultanza ho tirato fuori tutto quello che avevo accumulato dentro nei mesi. E’ stata una emozione unica e una cosa buona in prospettiva futura per la prossima stagione”.
A proposito, nel nuovo anno tornerà di nuovola Champions League: quanto è importante?
“Era l’obiettivo che dovevamo raggiungere: la Roma è una squadra che deve giocarla sempre. E’ una competizione importante e noi meritiamo di esserci dentro”.
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