Queste le parole di Seydou Keita rilasciate al quotidiano sportivo spagnolo Mundo Deportivo:
Come va a Roma?
“Mi trovo molto bene. Ora sono fermo da alcune settimane per un problema al ginocchio, però spero di giocare lunedì, perché ci giochiamo il secondo posto con la Lazio nel derby di Roma”.
Ora avete un punto di vantaggio sulla Lazio e ce ne sono sei a disposizione. Siete vicini al traguardo della Champions. Non vi sfuggirà, vero?
“Spero di no. Voglio tornare a giocare la Champions e se possiamo evitare i preliminari sarà molto meglio”.
E da lontano, come vede il Barca?
“Nei quattro anni in cui ho giocato lì, e anche nelle altre stagioni in cui non c’ero, è stato sempre Messi a fare la differenza. La vittoria di più trofei dipende da lui”.
Ora è più completo. La sorprende?
“Personalmente, no. Ho passato quattro anni con lui e si vedeva che era in grado di fare molte cose. Negli ultimi due anni le prestazioni sono un po’ calate, ma le cose sono state difficili per il club, ora è tornato ai suoi standard e se lui sta bene è un bene per il club, sarà più facile ottenere più titoli, non solo la Liga”.
Messi, Neymar, Suarez sono il miglior tridente?
“In questo momento sono i migliori. Hanno già vinto la Liga e ora hanno la finale di Copa del Rey e di Champions. Non faccio il giornalista, ma quando vedo le partite a segnare sono loro”.
Cosa le trasmette questo Barça?
“Come sempre è un club e una squadra seria, che gioca sempre per vincere. Qualcosa che non è cambiato da quando sono andato via”.
Il 6 giugno il Barça affrontera la Juventus in finale di Champions League. Lei li conosce bene e quest’anno ha anche segnato contro di loro all’Olimpico. Punti di forza e punti deboli della Juventus?
“Non ho la chiave, per questo non abbiamo vinto nelle due partite contro di loro (ride, ndr). Sono molto forti in difesa e in contropiede con Tevez. Personalmente credo che il Barcellona sia più forte della Juventus. E lo ripeto, se Leo sta bene il Barca gioca in 12 contro 11. Dipende tutto da lui. Quando iniziano le partita e i compagni vedono Leo che sta bene nei primi cinque minuti prendono fiducia. Non sarò una partita facile però se Messi stara bene il Barca vincerà. Lui è la chiave”.
Qualche consiglio per la difesa blaugrana?
“Non fare errori nei pressi dell’area, perché sono forti nella strategia e perché hanno molti giocatori alti. E inoltre sono molto veloci. Il Barcellona ha il possesso palla per la maggior parte del tempo, quindi è necessario essere attenti a difendere bene se perdono la sfera. Ma Luis Enrique vi darà tutti i dettagli, ci vuole certo un sacco di tempo per analizzare tutto”.
Che cosa ha sentito a Roma riguardo Luis Enrique dai suoi colleghi che hanno lavorato con lui?
“Dico che è un allenatore molto serio. Anche se è giovane e sembra un giocatore è serio e sa come separare il rapporto tra allenatore e giocatore. Penso che sia un bene. Dopo la formazione del gruppo, quindi esce la qualità individuale degli undici giocatori. Senza la squadra, avere qualità è più difficile di quanto sembra”.
Totti cosa le ha detto sul suo rapporto con Luis Enrique?
“Non abbiamo parlato del suo rapporto con lui, davvero. Se volete glielo chiedo (ride, ndr). A volte nel calcio la gente cerca guai dove non ce ne sono”.
Prima della finale, cosa vorresti dire ai tuoi tifosi?
“Saluto tutti i catalani, buona fortuna, so che lì si vive per vincere, spero che il Barça faccia il triplete”.