Intervista a Roberto Stellone, allenatore del Frosinone neo-promosso in Serie A. L’ex punta di Napoli e Torino ha parlato poco fa in diretta radiofonica:
“Sono felicissimo per la promozione, pur non essendo uno che si esalta. Ero così anche da calciatore, felice, felicissimo, ma tengo molto dentro di me. Per ottenere certi risultati c’è bisogno che molte cose si incastrino, dalle qualità dei calciatori alla simbiosi con la piazza, allo stato mentale. Ci siamo riusciti, siamo stati bravi a far sì che si incastrassero, grazie ovviamente a chi ha allestito la squadra.”
Il tecnico dei ciociari ammette: “Siamo saliti in A con tanti calciatori che erano stati protagonisti già in Lega Pro. Eravamo considerati una sorta di incognita, molti, me compreso, eravamo alla prima esperienza nella serie cadetta, che io conoscevo da calciatore ma non da allenatore. Ha agito alla grande in questo la società che alla conferma del nucleo storico ha aggiunto quei calciatori di categoria per un mix che si è rivelato vincente. Eravamo secondi alla fine del girone di andata, siamo secondi a fine campionato. E’ stata premiata la continuità. Essere promossi da allenatore è cento volte meglio che ottenere lo stesso traguardo da calciatore, perché quando giochi vivi nell’intimo queste gioie, pensi più per te stesso. Da tecnico devi preoccuparti per più persone, dormi meno quando le cose vanno male, hai decisamente più responsabilità. Roma e Lazio è difficilmente pronosticabile, diciamo che finisce due a due. La Roma ieri ha evidentemente saputo reagire al meglio alla difficoltà di essersi trovata sotto di un gol”.
Fonte: Teleradiostereo