Ciò che le partite uniscono i partiti non separano: e così a palazzo Madama Altero Matteoli e Stefano Esposito, di Forza Italia e Pd ma entrambi di fede calcistica bianconera, hanno depositato un ddl contro la violenza negli stadi che inasprisce le pene per gli ultrà che si rendano responsabili di incidenti, impone alle tifoserie organizzate di costituirsi in associazione e pone in capo alle società sportive gli oneri per l’eventuale ricorso alla forza pubblica nei match ‘a rischio’.
«Tutto è nato da una chiacchierata tra noi -racconta Matteoli, presidente della commissione Lavori pubblici, di cui Esposito è vice- e dalla passione per uno sport che non ci rassegniamo a vedere praticato magari con gli stadi vuoti o le curve chiuse» a causa di quelli che definisce «veri e proprio delinquenti» rispetto ai quali, sottolinea a sua volta Esposito, «bisogna fare come in Germania, Spagna, Inghilterra che avevano problemi più gravi dei nostri ma li hanno risolti anche con l’inasprimento delle pene». E così nel ddl di appena cinque articoli, si fissano delle regole essenziali: le società professionistiche organizzatrici degli eventi calcistici «sono responsabili dell’ordine e della sicurezza» che, nel caso non vengano assicurati, con ciò rendendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine, «si fanno carico dei costi delle medesime».
È previsto per i tifosi in trasferta l’obbligo di osservare regole di civiltà non solo nello stadio ma anche sui mezzi di trasporto necessari per raggiungerli, oltre a quello di non introdurre alcol e oggetti in grado di offendere, e di astenersi dall’esporre striscioni o intonare slogan omofobi, razzisti o di istigazione alla violenza. Allo scopo di ‘incanalare’ i tifosi in strutture in qualche modo istituzionalizzate, i gruppi ultrà sono tenuti a costituirsi in associazione con tanto di organi sociali e di accreditamento presso le società sportive. C’è anche un forte inasprimento delle pene: le lesioni a danno di pubblico ufficiale sono punite, anziché da quattro a dieci anni come prevede l’attuale art.583 quater del Codice penale, da sei a dodici anni, e le lesioni gravissime fino a un massimo di 18 anni anni contro gli attuali sedici. Pene aumentate notevolmente anche per i reati di danneggiamento e per gli striscioni inneggianti alla violenza, lancio di oggetti e fumogeni, invasione di campo. Per Esposito non ci sono dubbi: «Il tema della pena è centrale». Le società avranno degli oneri? «Non è che possiamo sempre socializzare le disgrazie e privatizzre i benefici, oltreché gli utili…». E Matteoli assicura: «Ci adopereremo perché questo ddl venga incardinato il prima possibile, pronti a discuterlo con i senatori di altre forze politiche» e, evidentemente, anche tifosi di altre squadre.
Fonte: adnkronos
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