(M. Izzi) – Il 4 maggio 1949 l’intera Italia entra in lutto per il tragico incidente aereo che costa la vita al grande Torino e a tutti i passeggeri del volo che da Lisbona, via Barcellona, stava riportando i Campioni d’Italia nel capoluogo piemontese. Tutto il paese pianse per la scomparsa di quella che non era solamente una meravigliosa squadra di calcio ma un simbolo della volontà di rinascita dell’Italia dopo gli anni bui della guerra.
Nell’ambiente giallorosso la notizia venne accolta con un vero e proprio shock soprattutto da Tommaso Maestrelli e da Amedeo Amadei. Maestrelli avrebbe infatti dovuto essere a bordo del Fiat G 212. A metà aprile Roma e Torino avevano raggiunto un accordo per il prestito di Maestrelli ai granata per la durata della trasferta portoghese. Alcune lungaggini burocratiche per l’allestimento dei documenti necessari all’espatrio complicarono però l’operazione. Il 28 aprile, quando il Torino sollecitò, per l’ultima volta, l’invio delle carte, la Roma fu costretta a comunicare l’impossibilità di mettere in regola il proprio tesserato per la trasferta. Facile immaginare quale fu la reazione di Maestrelli quando, tornato dall’allenamento sostenuto al Campo di Viale Tiziano, ricevette la notizia dalla moglie Lina in lacrime.
Per quanto riguarda Amadei, all’inizio di settembre del 1948, quando si era definitivamente palesata la necessità di bilancio, da parte della Roma, della sua dolorosa cessione, il Torino era stato ad un passo dal suo acquisto (la richiesta ufficiale venne avanzata il 23 agosto 1948). Nel consiglio direttivo del 9 settembre si era poi deciso di accogliere l’offerta dell’Inter che a differenza dei granata garantiva una migliore contropartita tecnica (lo stesso Maestrelli e Tontodonati ). Amadei amava ripetere che il “grande Torino oggi farebbe merenda con più di una squadra di quelle che vanno per la maggiore”. Alla stima professionale, si affiancava l’amicizia nata con molti campioni granata nella comune militanza nella Nazionale italiana.
Toccante, in quest’ottica, è un particolare riemerso dall’Archivio Storico dell’AS Roma. Si tratta di una fotografia in bianco e nero che ritrae uno scorcio delle nazionali di Italia e Austria schierate al centro del campo dello Stadio Comunale di Firenze il 22 maggio 1949 prima del calcio d’inizio dell’amichevole Italia – Austria. In quell’occasione gli azzurri scendevano in campo per la prima volta dopo la tragedia di Superga e si decise di far partecipare alla gara Sandro Mazzola, figlio dell’indimenticabile capitano azzurro e granata Valentino, come mascotte. Nell’immagine, stretto tra l’arbitro Lutz e Carapellese, si vede proprio il piccolo Sandro. Amadei che in quella gara contribuì con una rete alla vittoria italiana (3-1) ha voluto autografare quell’immagine rendendola ancora più suggestiva. Quando alcuni mesi or sono Sandro Mazzola è venuto a conoscenza dell’esistenza di questo scatto e della storia che c’è dietro ne è stato molto sorpreso e certamente commosso.
Nati oggi (i dati statistici si riferiscono al totale delle competizioni ufficiali)
Radja Nainggolan, 4 maggio 1988 a Anversa (Belgio) – Centrocampista: 62 presenze, 6 gol
Fonte: Asroma.it
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