Nella notte è apparsa una scritta di contestazione al presidente Pallotta: “Pallotta la Sud ti schifa”. La scritta fa seguito allo striscione apposto qualche giorno fa a Trigoria.
In risposta arriva un comunicato dei Distinti Sud:
“Caro Jim, spero che questo nostro comunicato meriti la stessa considerazione di quelli che lo hanno preceduto. Domenica noi non saremo allo stadio perché scontiamo le colpe di chi ha esposto uno striscione politicamente e umanamente scorretto. Qui non conta se ognuno di noi, nella propria coscienza, ritiene che quello striscione sia da condannare. C’è chi concepisce il proprio seggiolino come quello di una tribuna politica e chi, come noi, crede che acquistando l’abbonamento si ottiene “soltanto” il diritto a tifare o a fischiare. In questi dieci giorni ne abbiamo lette di tutti i colori, abbiamo sentito conduttori televisivi definire le scritte esposte in Curva Sud gravissime e senza precedenti, ignorando forse che insultare i morti è un esercizio in cui si sono cimentate tante curve in questi anni, senza trovare censori e moralisti tanto severi. Noi, Jim, non staremo qui a stilare la classifica del cattivo gusto, né riteniamo che giudicare il comportamento di una madre in lutto possa trovare una giustificazione. Avremmo semmai compreso che ad essere giudicati fossero i consiglieri e gli approfittatori dei drammi. Così come non ti nascondiamo che ci siamo rimasti male per non aver visto tutelato il nostro diritto ad andare allo stadio domenica prossima. Pensa, Jim, alcuni di noi a Pasqua stavano a letto con la febbre…
Però…
Però tu che sei nato a Boston ora ti trovi come alcuni di quelli che sono nati al Colosseo: paghi, tu come noi, forse più di noi, la responsabilità di pochi. Per questo, Jim, noi non siamo incazzati e domenica, sul divano di casa, ci sentiremo un po’ più vicini a te e alla nostra Roma. E un po’ più distanti da quelli che con la Roma speculano sulle tasche degli altri. Che poi sono le tue. A proposito: lo compramo n’attaccante?
Forza Roma,
Distinti 17″