(A. Oliva) – Sul campo, le squadre italiane si stanno mano a mano riappropriando del loro passato glorioso in Europa. Certo nessuna ha vinto finora nulla, ma tre semifinaliste tra Champions ed Europa Laegue sono un bel traguardo, per molti addirittura impensabile da raggiungere ad inizio stagione.
Un risultato che fa bene al nostro pallone non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello economico. Perché andare avanti nelle coppe europee significa mettersi in tasca più soldi, derivanti da incassi al botteghino, bonus Uefa e diritti tv.
Gli incassi dall’Europa League: 32,6 milioni di euro fino ad ora
Cominciamo dall’ex Coppa Uefa, le cui semifinaliste sono emerse ieri sera. Napoli e Fiorentina giocheranno quindi le ultime due partite prima della finale di Varsavia. Fino ad ora, se aggiungiamo le altre italiane Roma, Inter e Torino, possiamo stabilire quanto hanno incassato le italiane dall’Europa League. Per il calcolo, teniamo presente prima di tutto i bonus Uefa. Chi ha partecipato alla fase a gironi ha ricevuto una quota di 1,3 milioni di euro, oltre ai bonus per le prestazioni di 200.000 euro per ogni vittoria e 100.000 euro per ogni pareggio nella fase a gironi. A questi si aggiungono anche bonus per il piazzamento nei gironi: alle 12 vincitrici sono andati 400.000 euro mentre le seconde hanno incassato 200.000 euro. Inoltre, le squadre che hanno partecipato ai sedicesimi hanno incassato ciascuna 200.000 euro, i club agli ottavi 350.000 euro, le otto ai quarti, tra cui proprio Napoli e Fiorentina, 450.000 euro. A questi si aggiunge 1 milione di euro per la semifinale.
Dunque, con i soli performance bonus, le italiane si sono portate a casa 16,8 milioni di euro, così ripartiti: Roma 550mila euro, Napoli e Fiorentina 4,8 milioni, Inter 3,47 milioni, Torino 3,18 milioni. a questi si aggiungono i premi del market pool Uefa, che a differenza della Champions prevede un calcolo differente. Una prima quota del montepremi di 16,75 milioni, pari al 50% del totale, viene suddiviso tra i club che hanno partecipato alla fase a gironi (4 nel caso dell’Italia) con un peso superiore per il detentore della coppa nazionale (in questo caso il Napoli). L’altro 50% viene invece spalmato lungo i 6 turni (gironi, sedicesimi, ottavi, quarti, semifinale e finale) con proporzioni diverse (20% – 10% – 8% – 4% – 2%) e ripartito proporzionalmente tra i club nazionali approdati ai diversi turni. In tutto, italiane si portano a casa dal market pool fino ad ora 15,8 milioni di euro, così ripartiti: Roma 603mila euro, Napoli 5,02 milioni, Fiorentina 3,9 milioni, Inter e Torino 3,11 milioni.
Il calcolo totale è dunque, suddiviso per squadra, così: Roma 1,15mila euro (solo dall’Europa League), Napoli 9,8 milioni, Fiorentina 8,7 milioni, Inter 6,5 milioni, Torino6,2 milioni. In tutto: 32,6 milioni di euro.
Champions, la Juve sorpassa i ricavi europei del Real 2013/14
Dalla Coppa dalle grandi orecchie, per l’unica italiana, c’è subito una buona notizia. I bianconeri hanno già superato quanto incassato lo scorso anno dal Real Madrid campione d’Europa per una semplice ragione: oltre ai bonus di partecipazione e di performance, hanno beneficiato del fatto che le italiane in Champions erano solo due. Quindi il market pool è stato diviso solo tra Juve e Roma. Il Real, lo scorso anno, lo ha invece dovuto spartire anche con Barca, Atletico Madrid e Real Sociedad.
Vediamo come. Lo scorso anno, la Juventus ha incassato 43 milioni di euro, contro i 57,4 del Real Madrid campione d’Europa. Quest’anno, i bianconeri dalla Champions si portano a casa 73,6 milioni di euro. Cominciamo dai bonus Uefa. Bisogna considerare che ogni squadra impegnata nella fase a gironi riceve 1 milione di euro per ogni vittoria e 500mila euro per ogni pareggio nella fase a gironi. Le squadre protagoniste negli ottavi di finale ricevono 3,5 milioni di euro, quelle impegnate nei quarti di finale 3,9 milioni di euro e le semifinaliste 4,9 milioni di euro. Dunque: 8,6 milioni più 3,5 dal girone più i bonus fino alla semifinale per la Juve.
E poi c’è il market pool. Le regole attualmente in vigore prevedono che la metà del market pool spettante alle italiane venga così assegnata: 50% pari a 27,5 milioni alla prima classificata nel campionato nazionale; 35% alla seconda classificata; 15% alla terza classificata. I 55 milioni rimanenti, pari alla seconda metà del market pool, vengono invece ripartiti in proporzione al numero di partite disputate. La prima tranche vede la Juve mettersi in tasca 22,75 milioni di euro. Poi, la seconda tranche. Con l’approdo in semifinale la Juventus disputa ben 12 partite contro le 6 disputate dalla Roma, modificando la ripartizione della seconda tranche del market pool. La quota dei giallorossi scende pertanto a 13,36 milioni, mentre quella dei bianconeri sale a 26,73. Circa 3,88 milioni in più rispetto ai 22,85 milioni garantiti dall’approdo ai quarti.
Ciò significa che la Roma, unendo i soldi dell’Europa League con quelli della Champions, secondo la ripartizione spiegata, si porta a casa in tutto 43,4 milioni di euro. Sommando tutti ricavi delle italiani, arriviamo a 148,2 milioni di euro.
Fonte: Calcioefinanza.it
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