(M.Pinci) – Alla fine del contratto mancano quasi 15 mesi. Eppure la questione Totti è già sulle scrivanie di Trigoria. Perché il prossimo 27 settembre, all’alba dell’ultima stagione – da contratto – con la sua Roma, Francesco soffierà su 39 candeline. Inevitabile che la prossima estate sia, per tutti, il momento per parlare di futuro, in ogni senso possibile. Non di un rinnovo, perché nella Roma i contratti non si discutono con dodici mesi di anticipo, a maggior ragione quello di chi alla Roma si è legato a vita. Ma certo durante l’estate, magari nel corso del tour della Roma in Australia, Totti e Pallotta avranno occasione di fare un punto sul futuro del capitano. In fondo, c’è già un contratto da dirigente nel cassetto, che prima o poi verrà onorato portando il numero dieci dal campo alla scrivania che lo renderà ambasciatore del club nel mondo. Insomma, iniziare a gestire il tramonto del mito.
A Francesco però nessuno metterà fretta. Perché l’intendimento del club non è mai cambiato, e per Mr President resta valido quanto detto direttamente al fuoriclasse nel corso del pranzo a Testaccio di aprile 2013 (e poi ribadito in varie occasioni): “Finché avrai voglia di giocare lo potrai fare nella Roma”. Questo vuol dire che l’ultima parola sul futuro spetterà in ogni caso al calciatore. Che, da parte propria, non ha mai fatto mistero di voler continuare, sì, ma solo fino a quando il fisico lo sosterrà e fino a quando si sentirà utile alla squadra. Non vuole essere un peso per la Roma, e questo lo ha detto chiaramente anche ai dirigenti, prima di firmare l’ultimo contratto. Di contro la società si è sempre comportata in maniera esemplare, come si deve avendo a che fare con una leggenda, e a differenza di quanto capitato a un altro mito come Del Piero, che alla Juve sarebbe rimasto anche come alternativa, pronto a dare un contributo pur soltanto parziale. Un ruolo simile a quello che potrebbe attendere Totti nella prossima stagione: Garcia (o chi per lui, visto che Pallotta ha liquidato come “sciocchezze” le voci sul fatto che tutti siano in discussione tranne il tecnico) non potrà ricostruire una Roma da scudetto fondandola su un giocatore di 39 anni.
In più il club è alla ricerca di un grandissimo centravanti internazionale: l’occasione per far sì che Francesco non sia più costretto a giocare in condizioni precarie – come spesso accaduto quest’anno – pur di non far mancare qualità al gruppo. E poi c’è la questione del nuovo stadio, che Pallotta vorrebbe inaugurato dal Totti calciatore. Anche di questo magari parlerà con lui, vis a vis come si conviene a due leader carismatici: fino a oggi, con il capitano, del futuro non ha ancora parlato nessuno.