Ottantacinque anni fa, in questo giorno, la Roma sbriciolava la Pro Vercelli per 7-0 ottenendo quello che tuttora è il quarto successo più ampio mai ottenuto in Serie A dalla squadra giallorossa. A Campo Testaccio i piemontesi vengono travolti da una delle innumerevoli giornate in cui l’attacco disegnato dal tecnico Herbert Burgess finisce per diventare incontenibile per qualsiasi difesa. Una linea offensiva fenomenale, che nella stagione successiva, rinforzata da Raffaele Costantino e Nicolas Lombardo, metterà insieme 87 gol in 34 giornate di campionato, un record societario che ad oggi attende ancora di essere superato. Quella linea, contro il Pro Vercelli, va tutta a segno nonostante un inizio di partita non esaltante.
Il primo squillo è di Arturo Chini Luduena, che taglia dall’ala destra, raccoglie un assist di Fulvio Bernardini e porta in vantaggio la Roma. Il raddoppio lo firma Rodolfo Volk. Prima del riposo, a modo suo: combinazione Benatti-Chini, la palla finisce dalle parti del centravanti fiumano che a modo suo dice l’ultima su un batti e ribatti infinito in area vercellese. Nella ripresa – tra il terzo ed il sesto gol, entrambi ancora di Volk – finiscono sul tabellino dei marcatori anche gli altri tre assi dell’attacco romanista: prima l’aletta Benatti, poi Bernardini (schierato a mezzala sinistra con Attilio Ferraris IV centromediano tra Giovanni Degni e Raffaele D’Aquino) e quindi Cesare Augusto Fasanelli. Sette a zero, un punteggio che in campionato la Roma ha ripetuto nel maggio del 1942 (Roma-Liguria 7-0), nello stesso mese del 1952 in Serie B (Reggiana-Roma 0-7) e nel novembre del 2006 contro il Catania all’Olimpico.
I giallorossi hanno fatto meglio soltanto nel 1929 contro la Cremonese (9-0), nel 1930 e nel 1959 contro Padova e Napoli (8-0). La Roma chiude il campionato 1929/1930, il primo della Serie A a girone unico, al sesto posto. Un piazzamento costruito essenzialmente a Campo Testaccio, dove la squadra di Burgess si dimostra subito incontenibile mettendo insieme 13 vittorie, 3 pareggi ed una sola sconfitta con 60 gol fatti e appena 12 subiti. Nella stagione successiva, che lo squadrone di Burgess chiude al secondo posto, oltre al record societario di 87 gol complessivi la Roma grazie alla spinta incredibile di Campo Testaccio chiude il torneo con un ruolino di marcia casalingo di 15 vittorie, un pareggio ed una sconfitta, 56 gol fatti e appena 9 incassati.
E’, in sostanza, un biennio magnifico: nei primi due campionati a Campo Testaccio la Roma fa registrare dei record tuttora imbattuti per quanto riguarda il rendimento in casa: maggior numero di vittorie (15 nel 1930/1931) e percentuale di vittorie (88,2% sempre nel 30/31), minor numero di pareggi (1, nel 1930/1931), maggior numero di gol fatti (60 nel 1929/1930), differenza reti (+48 nel 1929/1930), media gol segnati a partita in casa (3,53 nel 1929/1930) e media punti fatti in casa prima dell’avvento dei 3 punti a vittoria (1,82 nel campionato 1930/1931).
Nati oggi (i dati statistici si riferiscono al totale delle competizioni ufficiali)
Italo Acconcia, 20 aprile 1925 a Castelvecchio Subequo (AQ) – Mediano: 33 presenze, 0 gol
Fonte: Asroma.it
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