Un Toro contro la Lupa. La domenica di Serie A sta arrivando. Gran parte delle attenzioni saranno rivolte all’Olimpico, nella sfida tra il Torino di Ventura e la Roma di Garcia. Europa sullo sfondo, ma quanto vale questa partita? “Molto più di quanto fosse lecito immaginare solo un mese fa – confessa Giampiero Ventura in esclusiva al Corriere dello Sport – Noi siamo in corsa per l’Europa, loro impegnati a difendere con i denti un secondo posto che sembrava scontato. Devono stare attenti perchè la Lazio di Pioli è la più in forma del campionato. Ha qualità e convinzione, oltre ad un Felipe Anderson sopra le righe, ma anche altri campioni che lasciano il segno come Candreva o Biglia. Dalla Roma mi aspettavo maggiore competitività contro la Juventus, ma i bianconeri sono stati bravi a non sbagliare mai niente”. Chi ha sbagliato tanto invece, nelle ultime uscite, è ilNapoli: “Il fatto che sia in ritiro a tempo indeterminato testimonia quanto diverse fossero le aspettative: sono partiti con le ambizioni segrete dello scudetto e adesso rischiano l’accesso alla Champions. Il Napoli, come Inter e Milan, rientra nelle grandi delusioni della stagione”.
Al contrario, anche quest’anno, di un Torino che non smette di stupire: “Siamo davanti alle milanesi e a cinque punti dal Napoli. Se vinciamo contro la Roma potrebbero aprirsi scenari impensabili. Al momento sono contento di stare davanti ad una squadra che ha in rosa Icardi, Palacio, Shaqiri, Podolski, Kovacic… Quanto di mio c’è in questi risultati? Il merito va ai giocatori. Non è un modo di dire. Senza la loro disponibilità, nessuna tattica, psicologia, ti porterebbe al settimo posto in classifica, o ad attraversare un Europa League fino agli ottavi uscendo a testa alta. Da sottolineare poi come la squadra ha ottenuto questi risultati senza cinque giocatori comeNocerino, Sanchez Mino, Larrondo, Ruben Perez e Barreto, che per differenti motivi, abbiamo perso durante il cammino”. In pochi si aspettavano un campionato così, dopo la splendida cavalcata dello scorso anno: “Credevo nella possibilità di replicare un campionato sopra le righe. Venivamo da una stagione straordinaria e avevamo perso Immobile e Cerci, eppure sentivo che sarebbe stato possibile se avessi trovato disponibilità nel gruppo. Un pò di fatica all’inizio, ma da dicembre abbiamo impresso un gran ritmo”.
Per la Roma domenica dovrebbe rientrare Totti: “E’ l’ultima bandiera, un campione che ha scritto e continua a scrivere la storia del calcio italiano. Il fatto che a 38 anni sia a questi livelli, racconta qualità e professionalità elevatissime. Sono contento che torni, mi stimola incontrare la Roma al completo”. Alla Roma piace, e non poco, Bruno Peres: “Ha grandi potenzialità, ma deve lavorare per migliorare ulteriormente. Capisco che giovani giocatori coltivino l’ambizione di giocare la Champions, ma consiglio sempre di pazientare per viverla da protagonisti. Bruno Peres, a mio avviso, non è ancora del tutto pronto per questo palcoscenico. Fermarsi al Toro ancora un pò potrebbe fargli bene”. Cerci e Immobile, ad esempio, hanno faticato lontano dal Toro: “Il rendimento, cambiando maglia, dipende da molti fattori: ambiente, disponibilità che trovi, fiducia…”. Tutti elementi, che forse hanno fatto le fortune di Allegri alla Juventus: “E’ il collega che mi ha colpito maggiormente. Sta facendo una stagione importante. Ok che ha una Ferrari, ma è bravissimo a pilotarla. Hanno espresso buon calcio, in momento diversi anche il Sassuolo di Di Francesco, il Palermo di Iachini e l’Empoli di Sarri”.
Fonte: gianlucadimarzio.com