“Ama, ti manca l’Italia?”. “E come no, è la mia seconda casa…”. Italiano perfetto, come se il tempo non fosse mai passato. Quando in campo deliziava tutti, dalla Roma all’Inter. Trofei alzati al cielo, doppi passo, finte e contro finte. Gol di tacco nel derby, slalom emozionanti come contro il Lione, in Champions League. Amantino Mancini non dimentica, anzi. “Ricordo bene – ammette in esclusiva a GianlucaDiMarzio.com – quando sono arrivato in Italia. Ho firmato il contratto con la Roma ma sono andato a Venezia, giusto per ambientarmi”.
C’è un episodio che ricorda in particolare?
“Sì, uno sì. Ero arrivato da poco a Roma, mancavano sei mesi al derby. Eppure i tifosi venivano da me e mi chiedevano di vincerlo. Io non capivo, ero incredulo. Poi mi hanno spiegato che il derby è una partita particolare, c’è una rivalità importante. E l’ho capito col passare del tempo anch’io…”.
La guarda ancora la Roma?
“Certo, assolutamente. Non passa domenica o mercoledì che guardo una partita”.
Il momento non è dei migliori…
“Vero, purtroppo è così. La Roma è partita benissimo in Italia ma anche in Champions League. Poi, dopo il 7-1 col Bayern Monaco, ha perso le sue certezze, non è stata più brillante. Dal quel momento in poi le cose sono andate storte e anche in campionato si è riflesso tutto quanto. Ma è una grande squadra, con calciatori importanti anche a livello individuale. Spero che si riprenda, anche se personalmente lo scudetto andrà alla Juventus. E’ difficile che lo perdano con nove punti di vantaggio”.
Ha giocato anche con Totti. Qual è il suo segreto?
“Secondo me i segreti di Francesco sono due. Il primo è la qualità, che è indiscutibile. E poi l’amore che ha per la Roma, l’amore per il calcio. E’ un calciatore che gioca ancora ad alti livelli, nonostante per qualcuno già da qualche anno debba smettere”.
Fonte: Gianlucadimarzio.com