Mario Brozzi, ex storico medico sociale della Roma, che una quindicina di anni fa si specializzò con il suo staff nei recuperi lampo agli infortuni al ginocchio, è stato interpellato sullo stop rinnovato a Kevin Strootman. Dichiarazioni importanti ed esperte quelle del dottore:
“La mia sensazione è che il primo intervento effettuato al ginocchio di Strootman non sia riuscito perfettamente. Conosco bene l’occhio del ciclope e la sua formazione interna, avviene soprattutto per il distaccamento del neo-legamento, se è corto oppure troppo lento. E’ una situazione temibile, perché si rischia di appoggiare il peso sul quadricipite e destabilizzare il posizionamento delle articolazioni.”
“La biomeccanica del ginocchio è complessa: correndo con un deficit estensivo da neo-legamento corto si carica in maniera sbagliata, su un punto di cartilagine diverso da quello che abituale. Da quel momento in poi è come se scattasse un countdown che conduce a una lesione cartilaginea. Diversamente, se posizioni bene il neo-legamento durante l’intervento, quando prendi in mano il calciatore nella fase di recupero, puoi forzare tranquillamente sapendo che la struttura non ti abbandona mai. Se il legamento è lento, o peggio se è corto, per mettere una pezza si va a potenziare il quadricipite, quindi si impiega anche più tempo. Necessaria una nuova operazione? Non lo dico io… “
Fonte: Gold Tv