Queste le parole di Rudi Garcia in conferenza stampa, alla vigilia della sfida contro il Verona:
Con quali motivazioni si esce da questo momento?
“Si motiva per la gara che arriva. Conta solo vincere e mettere tutto in campo, solo questo può farci uscire da questo momento. La mia motivazione principale è che ogni singolo non perda fiducia in sé stesso e nella squadra. Quando una squadra non rischia più in attacco, non si hanno tute le possibilità di vincere. Faccio loro vedere le cose che hanno fatto in un passato ancora recente”.
Gli obiettivi della Roma?
“Nella nostra posizione dobbiamo solo fare di tutto per vincere questa partita. Finché non vinciamo più partite di fila non serve a niente parlare di primo posto. Quello che ha detto Sabatini è giusto: dobbiamo difendere il secondo posto. A 10 punti dalla prima non si può parlare dello scudetto”.
Ha visto la partita della Juve? Differenze con la Roma?
“La vittoria loro è arrivata da una giocata di un singolo. Noi concentriamoci sulle nostre forze. Anche noi ce li abbiamo i campioni”.
Perché i campioni della Roma non fanno più la differenza?
“L’hanno fatto e lo sanno fare. Ognuno di loro deve tornare al 100% e non perdere fiducia in sé stessi”
Responsabilità di Sabatini del mercato?
“La responsabilità di avere una Roma seconda in classifica è di tutti. La responsabilità di essere usciti da un girone di ferro è di tutti. Le scelte del mercato sono state ottime. Non sapevamo che Ibarbo si potesse infortunare dopo 2 giorni. Siamo tutti responsabili del mercato, delle cose buone e di quelle meno buone. Io faccio solo in modo di portare i migliori risultati, non solo in un piccolo periodo ma in un lungo. Lavoriamo per costruire una grande squadre nel futuro. Basta uscire dalla città per vedere la grandezza che potrebbe essere e diventare questa Roma. Lavoriamo per questo, non per vincere uno scudetto ogni 30 anni. Lavoriamo per lottare ogni anno per lo scudetto. Più lavoriamo prima saremo forti. Non aspettiamo il nuovo stadio per avere soldi in più, per mettere più pressione. Il settore sportivo lavora per questo. Siamo molto più forti se i giocatori sentono la fiducia di tutto l’ambiente. Mi sembra che sarebbe un’ottima cosa per tutti se la Roma ha il successo che merita di avere. In futuro si capirà che è giusto avere un avviso critico, ma solo se obiettive. Se abbassiamo il livello di fiducia di tutti, non penso che andiamo avanti con il giusto atteggiamento”.
Si sente spesso che la squadra di abbassa troppo. Detto così sembra quasi che lei non riesca a ottenere quello che vuole dalla squadra o che i giocatori non la seguono…
“Bisogna parlare delle condizioni del momento, l’ho spiegato dopo il Feyenoord. E’ vero, non è che quando siamo in vantaggio e decidiamo di colpire in contropiede che dobbiamo difenderci dietro la linea della palla o non fare più pressing. Sulla partita del Feyenoord è qualcosa di umano, quando siamo andati in vantaggio è stato umano proteggere il risultato. Ma ovviamente questo ci porta più opportunità per l’avverdsario. Speriamo di non prendere un gol in fuorigioco ogni volta ma sono d’accordo. Quando prendiamo il primo gol, pareggiamo sempre. Non vinciamo, ma neanche perdiamo. Anche a Cagliari siamo andati in vantaggio ma li abbiamo avuto la capacità di segnare il secondo gol. Non andiamo troppo indietro, ma dalla posizione indietro dobbiamo tenere un blocco compatto. Dobbiamo fare un pressing alto come fatto nel primo tempo contro il Feyenoord”.
Quanto tempo servirà per i progetti della Roma?
“Il presidente arriva a fine febbraio, potrà rispondere solo lui. Io parlo del settore sportivo. Lui sarà con noi a fine mese e lui decide i punti secondo i quali portare la Roma in alto in Italia e l’Europa. Poi lui conosce meglio di me i tempi”.
Lei si sente ancora il condottiere di questa Roma?
“Io non vedo nessun cambio di atteggiamento tra i giocatori e me. Dovresti chiedere a loro”.
Redazione AsRomaLive.it
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