Può una parata di un portiere allungare la squalifica di un compagno di squadra? Prima che vi perdiate nei meandri delle possibili connessioni tra i due temi, vi diamo subito la risposta: sì. A patto che vi troviate in Germania.
Passo indietro: il 3 febbraio scorso, al 17′ della sfida tra Bayern Monaco e Schalke 04, Jerome Boateng abbatte in area Sidney Sam. Calcio di rigore e rosso per il difensore bavarese. Sul dischetto si presenta Choupo-Moting, nazionale camerunese con passaporto tedesco, che si fa ipnotizzare dal fenomeno Neuer. La gara finisce 1-1, Boateng viene squalificato per tre turni, poi diventati due in seguito al ricorso della società.
Ma – perché c’è un “ma” – sorpresa delle sorprese, dalla motivazione del presidente della commissione disciplinare Hans Lorenz si apprende che la squalifica per Boateng avrebbe potuto essere anche di una giornata soltanto, ma, purtroppo per lui, Neuer ha parato il rigore, facendo scattare una giornata di stop in più.
«Il fatto che Neuer abbia parato ha causato un aumento del 200 per cento della sanzione», ha spiegato Lorenz, regolamento alla mano. Ed è tutto vero, non c’è nulla di inventato: la norma è effettivamente esistente. La ratio è, se vogliamo, lineare: non essendo stato penalizzato nell’immediato per il gol subito, il Bayern viene punito “a posteriori”. Come se ci fosse una severità media da mantenere che, però, non tiene conto che comunque il Bayern ha giocato gran parte della gara con un uomo in meno.
Il problema è che adesso i portieri tedeschi, debitamente informati, si stanno schierando. L’obiezione è semplice: se stiamo vincendo 3-0 e un mio compagno si comporta come Boateng, perché dovrei provare a parare il rigore, allungando eventualmente la squalifica del mio collega espulso?
E pensare che tutta la questione era nata con il candore di una battuta. «Neuer deve proprio avercela con lei…» ha scherzato Lorenz al cospetto di Boateng, presente al giudizio a Francoforte. Altarino svelato e ira immediata del ds bavarese Matthias Sammer. «Se Neuer avesse preso gol, lui e il club potevano essere sospettati di aver truccato la partita». Obiezione accolta, ma solo dal buon senso teutonico.
Fonte: Ilmessaggero.it
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