(F. Guerrieri) – La gestione americana della Roma si è presentata da subito con l’intenzione di puntare forte sui giovani. E così i frutti sono arrivati. Ultimo di questi, il giovanissimo Daniele Verde, protagonista assoluto della vittoria di ieri a Cagliari.Il merito di questo e altri talenti va attribuito ad un uomo solo: Walter Sabatini. Colui che portò Javier Pastore a Palermo, tanto per dirne uno.
Giunto a Roma tra la diffidenza e le critiche dei tifosi giallorossi, l’ex direttore sportivo della Lazio ha portato tra i giallorossi alcuni tra i ragazzi più promettenti del panorama mondiale. Su tutti, spiccano i nomi dei sudamericani Paredes e Sanabria, oltre a quel Daniele Verde, napoletano doc. Del resto, si sa: chi semina raccoglie. E a Trigoria è arrivato il momento della raccolta affidata a Rudi Garcia.
Antonio Sanabria, uno dei giovani di talenti arrivati nella Capitale, arrivò nel gennaio del 2014. Cresciuto nella cantera del Barcellona (e già questo sarebbe dovuto essere un segnale), viene girato al Sassuolo perché extracomunitario, dove l’attaccante classe ’96 colleziona appena due presenze. Poco male. In estate torna a Roma e viene aggregato alla Primavera di Alberto De Rossi. Qui si mette in mostra soprattutto nella Youth League, dove gioca tutte le partite del girone, segnando una doppietta contro il Bayern. Garcia lo osserva da vicino e spesso e volentieri lo porta in panchina. Come successo anche contro il Cagliari. Quindici minuti in campo. Il debutto con la maglia giallorossa. La prima di tante partite.
Discorso simile per Leandro Paredes. Classe ’94 cresciuto nel Boca Juniors, arriva in Italia insieme a Sanabria. Per l’argentino si aprono le porte del Chievo, ma sempre su avallo della Roma e del suo direttore sportivo. Anche lui, come Sanabria a Sassuolo, gioca poco e niente in maglia gialloblù: una sola presenza con il Torino. Poi, ecco al Roma. Quasi sempre in panchina al fianco di Garcia, qualche manciata di minuti. Fino a ieri, quando entra nell’ultima mezz’ora al posto di Totti per mantenere il gol di vantaggio contro il Cagliari. E lui che fa? Ne fa un altro. Il primo in Serie A. Il primo con la maglia della Roma.
Un gol nato dall’intuizione di Daniele Verde. Classe ’96, prodotto della Primavera giallorossa. Al debutto dal primo minuto. Esordio con i fiocchi: due assist. Uno più bello dell’altro. Sì, perché prima di servire a Paredes la palla dello 0-2, aveva messo in porta Ljajic con uno splendido cucchiaio alla… Totti. Dal quale Verde ogni giorno in allenamento cerca di imparare qualcosa. E pensare che nel 2010 stava per andare alla Juventus.
Chissà cosa avrà pensato Sabatini quando Verdi sfrecciava avanti e indietro su quella fascia. O quando Paredes ha lasciato partire un sinistro dal limite dell’area che si è infilato in rete. O al momento dell’esordio di Sanabria. In fondo, sono tutti figli suoi. Non sono nemmeno tutti… E allora ecco Pepìn, classe ’96 svincolato dal Malaga che ha già esordito con la Primavera nel Torneo di Viareggio. Per il 2016 è stato già ufficializzato l’arrivo di Ezequiel Ponce, attaccante classe ’97 del Newell’s Old Boys. La Roma 2.0 inizia a prendere forma. Sempre sotto l’occhio vigile di Walter Sabatini.
Fonte: gianlucadimarzio.com
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