Queste le parole di Rudi Garcia in conferenza stampa, alla vigilia della sfida contro il Cagliari:
Al netto delle polemiche sugli infortuni, domani la Roma affronta il match praticamente con una squadra fuori. Le è mai successo di avere così tante assenze?
“Ovviamente mai, ma voglio dire che dartemo il massimo. Chi andrà in campo sa che deve fare di tutto per ottenere il successo e non far rimpaingere chi non c’è”.
Totti non si è allenato…
“Lo abbiamo risparmiato perché ha un attacco influenzale, si è allenato in palestra. Vedremo domani”.
Sabatini ha definito la questione Ibarbo una situazione comica. C’è stata poca prudenza?
“Lui era guarito dall’infortunio al polpaccio, ma ha un tendine rotuleo da sorvegliare: se abbiamo preso un rischio, lo abbiamo preso in partita. Si era allenato a parte e avevamo valutato che poteva giocare 20 minuti. E’ entrato bene, mi è piaciuto. Il giorno dopo poi bisogna allenarsi, ma non abbiamo fatto una seduta pazzesca. Non si è infortunato allo stesso muscolo: io la chiamo fatalità”.
Da adesso in poi lei e il preparatore calibrerete tempi e modi dell’allenamento…
“Non è che aspettiamo di avere gli infortunati per lavorare tuti insieme, anche con il settore medico che si occupa di far tornare al 100% i giocatori. Lo facciamo sempre, non siamo scemi: cerchiamo di migliorare, sapendo che il circolo vizioso che costringe a giocare sempore gli stessi condiziona. Ora dobbiamo fare in modo che quando torneranno tutti, spero presto, faremo in modo di finire la stagione con meno problemi, così avrò più scelte”.
In questi giorni si sono sentite parecchie critiche: qual è l’errore più grave che ritiene di aver fatto?
“Lavoriamo ogni giorno, siamo secondi. Peccato per la Coppa Italia, ma vogliamo dare il 100% nelle altre due competizioni. Nessuno è perfetto, nemmeno io. Facciamo di tutto per portare la Roma più in alto possibile, non solo per il presente, lavoriamo anche per il futuro. Mi sembra che la stagione non si ferma alla prossima gara, ce ne sono tante altre. Ma dobbiamo fare un’ottima gara domani”.
La Roma rispetto all’anno scorso costruisce meno davanti e soffre di più dietro, ma quale di questi 2 aspetti la preoccupa di più?
“Non bisogna paragonare la stagione scorsa con quella attuale. Lavoriamo su tutto: penso che dobbiamo prendere meno gol e essere più efficaci in attacco. Ci impegniamo tutti i giorni in allenamento per migliorare”.
Tantissime assenze in questo periodo: Sabatini ha detto che l’anno scorso c’era il mutuo soccorso. Non avete paura di aver caricato troppe pressioni sulla squadra?
“Non credo, sinceramente. Io ho voluto fare in modo che i giocatori capiscano che in questo momento di difficoltà devono fare di più ed essere consapevoli di avere una squadra che può lottare fino alla fine. I calciatori fanno di più anche terminando con più benzina nel motore. Quello che fa tutto lo staff e dare un po’ di più per dare la spinta necessaria per tornare alla vittoria”.
Lei ritiene l’11 titolare di domani superiore al Cagliari?
“Loro hanno cambiato allenatore e con Zola stanno facendo bene. Sarà un piacere vederlo copme allenatore. Come dico sempre, non dipende dall’avversario, ma da noi. Dobbiamo essere al massimo livello possibile per le possibilità del momento. Se siamo competitivi in ogni aspetto, avremo le nostre possibilità di vincere”.
L’anno scorso l’azione partiva bene dalla difesa, quest’anno c’è difficoltà…
“Non è più la stessa difesa, non si può paragonare. Non possiamo parlare della Roma del 1970, erano altri giocatori. Quando sei costretto a schierare giocatori che non possono giocare ogni 3 giorni, facciamo con i nostri mezzi del momento. Facciamo il massimo per essere efficaci, ma non facciamo tutto bene. Diamo il massimo sempre, però, metttiamo tutto nella competizione”.
Sabatini ha detto che lei ha rifiutato offerte irrinunciabili e che resterà a lungo…
“Io sono venuto per vincere dei trofei. Posso solo dire che la Roma non è un trampolino”.
Sabatini si è preso responsabilità sul mercato. Lei e il suo staff avete qualche responsabilità su quello che sta accadendo in questa stagione?
“Ognuno le ha. Allenatori, medici, dirigenti, tifosi, stampa… Il destino di questa Roma è non solo quello di lottare sempre per lo scudetto, ma anche in Europa. Questa cosa non si fa in un giorno, l’ho già detto. L’unica cosa che mi anima è ridare l’orgoglio alla città e ai tifosi, magari anche solo pensandoci, è ciò che voglio. La stagione non è l’obiettivo principale, il futuro della Roma è quello di una squadra importante in Italia e all’estero. Ora che le cose vanno male dobbiamo dimostrare di essere forti”.
La Roma soffre i passaggi filtranti centrali. Dipende dallo scarso affiatamento difensivo, o scarsa protezione del centrocampo?
“Niente di tutto questo. Di recente abbiamo affrontato squadre che puntano tutto sul contropiede. Forse è vero che abbiamo subito situazioni spalle alla difesa, ma dipende dalla qualità degli avversari. Noi dobbiamo migliorare, essere più compatti e dobbiamo salire di più: abbiamo anche diofensori veloci, come Manolas, quindi non dobbiamo aver paura di essere alti. Nella ripresa con la Fiorentina abbiamo giocato molto alti e non abbiamo sofferto nulla, invece nel primo stavamo bassi e abbiamo sofferto. Io lavoro perché i miei giocatori si guardino allo specchio e vedano quanto sono forti. Dobbiamo avere fiducia. Chi non prende rischi, non va mai avanti”.
Redazione AsRomaLive.it
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