Una squadra in ripresa, il Cagliari, da quando il presidente Giulini ha deciso di cambiare la guida tecnica per gli scarsi risultati, da Zdenek Zeman a Gianfranco Zola.
Il rendimento dei rossoblù con il boemo in panchina nei primi sedici turni non era stato dei migliori, complice soprattutto l’incapacità di vincere tra le mura amiche, al Sant’Elia. Le due gare migliori erano state vittorie in trasferta: una a San Siro contro l’Inter (4-1), l’altra a Empoli (4-0).
Con l’avvento dell’ex fantasista questa tendenza è stata invertita (due vittorie su due gare giocate in casa) e anche il rendimento complessivo della rosa è andato via via migliorando, arrivando a quota 19 punti in quartultima posizione. E pensare che l’esordio di Zola da allenatore era stato scioccante con il 5-0 subito a Palermo. A proposito di pregi e difetti, da menzionare un paio di elementi. Il punto debole è la difesa, che ha incassato 40 gol ed è la terza peggiore del torneo. Hanno preso più gol solo Cesena (41) e Parma (46).
Attenzione, invece, alla qualità della manovra offensiva. Oltre alle reti realizzate (28, sei in meno di quelle della Roma), interessante la statistica riguardante i “Tiri dentro”: i rossoblù sono avanti ai giallorossi (come riportato sulle tabelle nella pagina successiva). Significa che il Cagliari conclude verso la porta avversaria con più pericolosità della Roma.
I giocatori più prolifici sono il difensore Avelar e il centrocampista Ekdal, entrambi a quattro reti. Gli elementi più utilizzati per minutaggio sono il portiere Cragno, i difensori Avelar, Rossettini, Balzano, Ceppitelli, i centrocampisti Crisetig, Conti, Cossu, Ekdal, l’attaccante Sau. Nell’ultima sfida, persa 2-1 contro l’Atalanta, il Cagliari è sceso in campo con il sistema di gioco 4-3-1-2.
Fonte: asroma.it