PRIMAVERA La storia di Di Mariano, nipote d’arte col giallorosso nel destino

Il baby Di Mariano
Il baby Di Mariano

Tutto, pur di inseguire un sogno. Quel sogno. Quel pallone che sin da piccolo ha fatto parte della sua vita. Francesco Di Mariano ora delizia la Roma. Lui, nipote diretto di Totò Schillaci anche se “non ama sentirselo dire”, sussurra chi lo conosce bene. Ieri un altro gol, l’ennesimo al Torneo di Viareggio contro il Bologna. Il giallorosso nel destino. Prima, infatti, il Lecce. Ciccio, lo chiamavano da piccolo nella sua Palermo. Quartiere Borgo Nuovo, dove i sogni si intrecciano con la realtà.

Le qualità ci sono, “il ragazzo si farà”. Dicevano. Classe 1996, mancino e fantasista. Visione di gioco e furbizia forse anche più degli altri. Tenacia, soprattutto. Come quando decise di vendere la playstation per comprare il primo paio di scarpe da calcio. Era quello il sogno da inseguire, andando anche controcorrente con i ragazzi della sua età. Stare con i più grandi gli è sempre piaciuto, dote naturale. Lui, un ’96 che si allenava e giocava con i ’94. Prima gli occhi del Palermo, poi quelli della Lazio. Niente da fare, trattative non concluse. Ad inizio stagione 2009/2010, Di Mariano parte in ritiro sotto età con i Giovanissimi Nazionali del Milan, ma la trattativa con i rossoneri non si concretizza per diverse ragioni tra cui la distanza geografica tra Palermo e Milano. E così segna a raffica, ma nella sua città. Poi, un giorno, squilla il telefono. Dall’altra parte della cornetta il Lecce. “Ma davvero?”, si chiede stupito. Sì, tutto vero. Valigia e via, pronto per continuare a stupire. Il resto è storia recente. Di Mariano è uno degli assoluti protagonisti dei Giovanissimi Nazionali salentini con i quali, oltre a disputare un campionato da titolare, mette a segno la bellezza di 15 reti. Se ne accorge la Roma, furba e sveglia. Proprio come lui. E nel 2012, il giallorosso nel destino. Da Lecce a Roma, fino al… Viareggio. Quel torneo, passaggio fondamentale per inseguire quel sogno iniziato in un quartiere della sua Palermo…

Fonte: Gianlucadimarzio.com

 

Gestione cookie