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L’ANALISI di FIORENTINA-ROMA Non possono giocare solo tre giocatori ogni partita

L’Analisi

Firenze come Palermo. La Roma porta a casa un altro uno a uno, il quinto brodino nelle ultime sette partite. Le altre sono state le vittorie risicate di Genoa e Udine. Per Garcia il pari del Franchi è il decimo risultato utile consecutivo, l’unica magra consolazione al termine dell’ennesima pessima prestazione di almeno otto-undicesimi scesi in campo. Alla Fiorentina è bastato alzare il ritmo a strappi per mandare in difficoltà i lentissimi romanisti. Yanga-Mbiwa e Manolas hanno messo toppe fin dove hanno potuto. Un tiro sbilenco di Pizarro e un riflesso neanche felino di Gomez hanno siglato il vantaggio viola. La Roma doppia identicamente la gara di Palermo, con un minimo in più di carattere. Stavolta è Ljajic a segnare l’1-1 ad inizio ripresa dopo le terribili sbandate del primo tempo. Ottima prestazione per Iturbe, Totti e Nainggolan, per Ljajic buono solo il gol. Una squadra lentissima nel chiudere i varchi e ancor più impacciata nel costruire occasioni, arrivate solo nelle fiammate sviluppatesi quando il pallone arrivava tra i piedi di Totti. La Juventus, vincente 2-0 sul Chievo col minimo sforzo, vola a +7 in classifica e per il quarto Scudetto consecutivo non è mai stato così vicino. Con buona pace di un Garcia incapace di intervenire durante l’evolversi della partita.

LE FORMAZIONI – La spinta di Florenzi, il recupero di Manolas, l’augurabile solidità di un centrocampo senza Pjanic e Ljajic preferito a Destro. Queste le scelte di Garcia che lascia fuori il bosniaco e il centravanti ascolano preferendo una mediana composta da Nainggolan e Strootman ai fianchi di De Rossi. Iturbe e l’ex Ljajic compongono il tridente giallorosso. Davanti a De Sanctis, rimane fuori Maicon. Mapou e Holebas completano la retroguardia. Montella conferma Basanta al posto dello squalificato Savic. Cuadrado appoggia Gomez, mentre Pizarro riprende il suo posto in cabina di regia tra Fernandez e Borja Valero.

ROMA INDIETRO TUTTA – Timorosi, impauriti. Da cosa non si sa, forse dalle proprie ombre. I giocatori della Roma non hanno più nella testa e nelle gambe ritmi e concentrazione da squadra di vertice. Scollati, disuniti, movimenti senza palla pari a zero. Senza strafare, la Fiorentina domina i giallorossi sin dai primi minuti. Ai viola bastano un possesso palla lento e i movimenti tra le linee di Cuadrado, tutt’altro che imprevedibili. Ogni pallone gestito da Manolas o Yanga-Mbiwa viene puntualmente gettato. De Rossi rimane troppo schiacciato tra i due difensori, Totti prova a fare da raccordo ma è l’unico ad avere un minimo di lucidità. La squadra di Garcia non c’è più. Proprio De Rossi al 14′ salva sulla linea una torre di Rodriguez a De Sanctis impietrito. Al 16′ il primo tiro romanista è di Nainggolan che dal limite centra Tatarusanu. Al 19′ il vantaggio toscano: tantissimo spazio e tempo per Joaquin sulla destra, cross respinto al limite per Pizarro che calcia male ma trova la deviazione volontaria, regolare e vincente di Gomez in posizione regolare. Sono cinque minuti terrificanti per la Roma, completamente in balia dell’avversario. Holebas e Mapou rimediano due cartellini gialli. I giallorossi non riescono a mettere tre passaggi in fila, Ljajic chiede sempre il pallone sui piedi e quando Nainggolan glielo recapita in una ripartenza tre contro tre, il serbo lo perde facendosi portare via il pallone con sufficienza. Al 34′ Strootman dà forfait preoccupato dal ginocchio operato, dentro Pjanic. Il bosniaco al 43′ serve a Ljajic un bu0n tiro in porta: centrale, facile per Tatarusanu. Poi allo scadere salva in area su Pizarro, gettandosi a peso morto sul tiro del cileno, liberato da una corta respinta di Manolas in marcatura su Gomez. Troppo facile per la Fiorentina bucare la Roma sulle fasce nonostante i giallorossi siano in superiorità numerica. Arriverà una reazione nella ripresa?

TOTTI&ITU – Al rientro in campo Iturbe ha l’argento vivo addosso: splendido lancio di Totti, dormita di Basanta e guizzo dell’argentino che serve Ljajic al centro. Girata vincente per il serbo, al settimo centro in campionato. L’abbrivio del gol dura sino all’11’: ancora Totti fa filtrare per Iturbe che davanti a Tatarusanu non controlla bene e per calciare di sinistro si fa chiudere dal portiere. Montella riesce a far ritrovare compattezza ai suoi e al 18′ Mati Fernandez calcia altissimo dal limite un cioccolatino servitogli da Joaquin (Holebas formato birillo). Rischia di crollare nuovamente la Roma, con una voragine sulla destra. Contropiede lento della Fiorentina al 21′, Yanga-Mbiwa a corpo morto riesce a chiudere il tiro ravvicinato di Cuadrado che poteva fare molto meglio. Viola e giallorossi sembrano due pugili suonati, nessuna delle due riesce ad allungare il colpo del k.o. Pjanic vaga letteralmente per il campo, Nainggolan è costretto a triplicarsi per chiudere le falle di un elefantiaco De Rossi e per cercare di portare il pallone ad Iturbe. Al 43′, con Maicon appena entrato, Cuadrado non crede ai suoi occhi per la prateria lasciatagli, sbaglia il cross e Tomovic sull’altro fronte spara sul primo palo dove De Sanctis devia in angolo. E proprio all’ultimo soffio è Florenzi a trovarsi solo in area su lancio di Yanga-Mbiwa, ma le batterie sono esaurite e senza lucidità, davanti a Tatarusanu, calcia altissimo.

La Juventus scappa, il pareggio a Firenze poteva anche essere messo in preventivo: i punti che mancano alla Roma si chiamano Sassuolo, Milan e Palermo. Il problema è che mancano brillantezza e idee di gioco. Imbattuti sì, ma non ci sono i presupposti per continuare a competere con la Juventus.

A cura di Daniele Luciani

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