C’è un’emergenza in casa Roma, ma non riguarda gli infortunati. Si tratta della crisi del gioco che sta attraversando la squadra di Rudi Garcia. Tempi interi regalati all’avversario, conclusioni in porta che non arrivano, e che quando arrivano non sono mai concrete. “Andiamo un po’ a corrente alternata, anche nell’arco di una gara: dobbiamo ritrovare continuità” – ha affermato il tecnico francese – “ognuno vede la sua squadra come un lungo fiume tranquillo: ogni tanto tira un po’ di vento, e bisogna tenere su la barca”. Più che vento, questo sembra la bora di Trieste. Oltre alle opache prestazioni offerte dalla squadra, infatti, ogni post partita si sta animando con toni sempre più velenosi. I più recenti episodi sono stati tra i più esasperati: dalla trasferta di Udine, con le esternazioni di Pozzo in seguito al gol di Astori e ad un rigore non concesso ai bianconeri, passando dalle parole, inappropriate, di Lotito dopo il derby finendo con il post di Roma-Empoli di Coppa Italia, con il dubbio sul rigore assegnato alla Roma trascinato fino a ieri dalle parole del presidente dei toscani Fabrizio Corsi. “Il direttore di gara era ben piazzato” – afferma Garcia – “io faccio parte del 50% della gente che dice che c’era rigore, capisco che ci sia un 50% che dice il contrario, sono d’accordo a dire che non si può dire che ci sia o non ci sia di certo, dobbiamo dare fiducia agli arbitri, come faccio sempre. Sono leali, possono sbagliare”. Oggi contro la Fiorentina, quindi, bisognerà fare una grande prestazione, per non passare l’ennesima settimana tra le polemiche. Per riuscire in questo, il tecnico dei giallorossi potrà contare su tutta la rosa, eccezion fatta di Torosidis: “Sono tutti disponibili. Manolas sta bene, si è allenato con la squadra da due giorni e lo abbiamo preservato prima. Per il ruolo di terzino abbiamo sia Maicon che Florenzi, perché manca Torosidis. Ho due calciatori disponibili anche a sinistra e al centro ho l’imbarazzo della scelta”. Non parla di mercato Garcia, ma conferma come tutte le decisioni prese sono frutto della collaborazione tra lui e Sabatini; interrogato sulla cessione di Jedvaj al Leverkusen ha infatti così risposto: “Le scelte le facciamo sempre tutti insieme, questa cosa non cambia mai, in nessun caso”. Bocca cucita su Salah, che è molto vicino alla Roma.
L’egiziano è ormai ad un passo, manca solo la stretta conclusiva. La richiesta del Chelsea si è abbassata, così come l’offerta della Roma si è alzata. Alla fine l’accordo, che accontenta più i giallorossi che non il Chelsea, è stato trovato sulla base di un prestito oneroso (circa un milione e mezzo di euro) di 18 mesi, con diritto di riscatto (e non obbligo come chiedevano gli inglesi) fissato intorno ai 17 milioni. Si attende l’ufficialità, che tarda ad arrivare perché Sabatini vuole ben sondare il mercato prima di chiudere il colpo. Probabilmente Luiz Adriano è più gradito al ds, ma lo Shaktar non lo farà partire facilmente. Ieri il giocatore ha parlato dell’interesse dei giallorossi: “Sembra che ci sia qualcosa, so da ieri dell’interesse della Roma, ma non mi hanno riferito molti dettagli. È chiaro che il campionato italiano è un grande campionato, sarebbe interessante”. Rallenta anche la trattativa per Nainggolan: il Cagliari non scenderà sotto i 12 milioni per la metà e la concorrenza comincia a farsi agguerrita con Arsenal, Liverpool e Borussia Dortmund molto interessate al belga.
Nainggolan, che è stato inserito nelle 5 sorprese della fase a gironi della Champions League dal sito dell’UEFA, ha rilasciato un’intervista proprio al magazine della competizione, parlando della sua infanzia: “A me e mia sorella gemella ci ha cresciuto mia madre da sola, ma metteva un immenso impegno nella cura della sua famiglia con due bambini piccoli. Ripensando a quei momenti capisco cosa significa la povertà. Determinazione e coraggio, cose che ci ha insegnato quando eravamo piccoli, per questo il mio stile è aggressivo e senza paura”. Poi una battuta anche sulla Roma: “Siamo secondi in classifica e il nostro obiettivo è lo scudetto: se non ci riusciremo quest’anno, ci riproveremo il prossimo. Siamo fuori dalla Champions e adesso il nostro obiettivo è l’Europa League”.
In settimana sono arrivate anche le parole di Daniele De Rossi, concessosi alle telecamere di Roma TV per lo Slide Show. Molte le immagine passate davanti agli occhi del centrocampista e molte le emozioni, dagli inizi all’Ostia Mare fino al ritratto in Curva Sud con i campioni della storia romanista: “Mi ha tolto il fiato, la Curva ha deciso di mettermi con i grandi della Roma, alla sinistra di Di Bartolomei, mi è dispiaciuto molto non conoscerlo, ma stare lì vicino a lui è uno spettacolo”.
La Roma deve tornare a vincere nei 90 minuti, ma soprattutto a convincere; non regalare occasioni all’avversario e a concludere le proprie. A Firenze non sarà facile, ma Garcia potrà contare su quasi tutta la rosa. Recupera Manolas, mentre non ce la fa Torosidis. Sulla destra ballottaggio Maicon-Florenzi. In porta De Sanctis, al centro il greco Manolas e Yanga-Mbiwa; sulla sinistra Holebas. 4 nomi per 3 maglie quelle a centrocampo. Favoriti De Rossi, Strootman e Nainggolan, visto le ultime prestazioni un po’ deludenti di Pjanic. Davanti il rientro a pieno regime di Ljajic, con Totti e Iturbe dal primo minuto. L’argentino non ha ancora mostrato il suo valore, ma Garcia continua a puntare su di lui, cercando di attuare in lui quel cambiamento che con Ljajic è riuscito.
A cura di Matteo Isidori
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