Nove titolari della Roma seconda in classifica incapaci di battere otto riserve su undici dell’Empoli. Capaci di tenere in scacco la squadra di Garcia. Di andare sotto dopo quattro minuti e non sfaldarsi. Con un’organizzazione tattica perfetta. Capaci di pareggiare il gol di Iturbe (il migliore in campo tra i giallorossi) sfruttando il secondo errore marchiano consecutivo di Astori. C’è voluto un regalo dell’arbitro Di Bello per piegare la squadra di Sarri e passare il turno di Coppa Italia, con un rigore onestamente molto generoso realizzato da De Rossi. Per Garcia e, soprattutto, i suoi giocatori tantissimo su cui riflettere e lavorare. Al fischio finale squadra subissata di fischi. Sembrano lontanissimi i cori “Vinceremo il tricolor” cantati anche dopo il 7-1 subito dal Bayern Monaco. Quinta partita consecutiva senza vittoria all’Olimpico.
TITOLARI – Il segnale di Garcia alla squadra è chiaro dopo la pessima prestazione di Palermo: dentro tutti i titolari con solo Skorupski e Cole al posto di De Sanctis e Holebas. Il greco dovrà anche subentrare al 23′ per l’infortunio dell’inglese e giocare 100 minuti. “La vittoria dipende solo da voi” è la chiara e neanche sottintesa dichiarazione di intenti del tecnico francese. La Roma parte come meglio non potrebbe e dopo quattro minuti è già in vantaggio: cross di Maicon, Destro e Barba si contrastano e recapitano sul piede di Iturbe la palla buona. L’argentino batte Bassi in uscita e non esulta. Sarà l’unico che fino all’ultimo secondo riuscirà a mettere in difficoltà la retroguardia empolese anche negli spazi stretti. Tavano al 9′ ha la palla del pari, ma il suo diagonale mancino è troppo stretto e finisce sul fondo. L’Empoli rimane compatto e per la Roma non ci sono spazi. A l 29′ Maicon libera Nainggolan, ma il doppio tentativo del belga non trova la rete. Sempre Iturbe al 36′ lascia indietro Laurini resistendo anche al fallo, ma Totti sul suo cross viene anticipato da Rui. Tre minuti ed è ancora Nainggolan (secondo ed ultimo a trovare la sufficienza nella Roma) a chiamare Bassi alla smanacciata decisiva con un tiro-cross.
DESTRO MANCA IL GOL – Doveva essere la serata di Mattia Destro, ma il centravanti ascolano sembra colpito da una mezza maledizione. Al 2′ della ripresa è tutta per lui la palla gol del raddoppio: Bianchetti gli spiana la strada su lancio morbido dalla trequarti, ma il 22 romanista calcia alto da due passi con un’improbabile forbice volante. Tre minuti dopo Destro ci riprova con una giusta botta dal limite ma il portiere empolese risponde presente. All’ 11′ squillo dell’Empoli con Zielinski, appena entrato, ma la sua girata è alta mezzo metro. Al 17′ ultimo squillo di Totti che triangola con Maicon, ma il cross del brasiliano non trova Destro per la chiusura di Barba. Ottima la prestazione del difensore in comproprietà proprio con i giallorossi. Al 34′ il pareggio dell’Empoli: lancio da dietro la metà campo di Vecino per la corsa di Verdi che brucia la statua di Astori e l’uscita di Skorupski, depositando comodamente in rete. Garcia toglie Pjanic inserendo Paredes: l’argentino sarà decisivo con la sua maggiore freschezza. Destro al 40′ gira fuori un assist di Iturbe e proprio l’ex Verona al secondo minuto di recupero si fa murare due volte da un reattivo Bassi.
QUARTI CON REGALO – La Roma è sulle gambe e ne ha meno dell’Empoli: al 9′ Mapou e Skorupski la combinano grossa, col francese costretto a stendere Zielinski al limite dell’area. Di Bello gli mostra il giallo. Poteva essere rosso. Al 15′ l’occasione arriva sul piede di Ljajic, liberato da una buona combinazione Iturbe-Destro. Il serbo, con tutta la porta a disposizione, centra in pieno Bassi. Al 7′ del secondo supplementare arriva il regalo che spalanca i quarti di Coppa Italia alla Roma: Zielinski entra su Paredes portando via il pallone, l’arbitro indica quasi inverosimilmente il dischetto. Sarri se ne va, De Rossi si prende il pallone e con una mezza finta spiazza Bassi con un debole interno destro. L’Olimpico esplode più di rabbia che di gioia ma clamorosamente c’è ancora da soffrire perché al 120′ è Skorupski a riscattarsi respingendo la girata mancina ravvicinata di Tavano, scappato alle spalle di Yanga-Mbiwa.
A cura di Daniele Luciani