Il direttore sportivo dell’Empoli, Marcello Carli, ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato della partita di questa sera contro la Roma. Queste le sue parole:
“Arrivato in Serie A potevamo o ricostruire la squadra o continuare a puntare sul lavoro iniziato e supportato da un allenatore, Sarri, che mi chiedo come mai soltanto ora sia arrivato nella massima serie. Oggi è semplice parlare considerando i risultati che stiamo ottenendo. Potrei essere spacciato per fenomeno, e la cosa non mi piace. La mia convinzione è che portare avanti con serietà e coerenza le proprie idee è la soluzione. Più facile farlo a Empoli, grazie anche alle condizioni ottimali create dal presidente Corsi. Bisogna avere il coraggio di avere le cose normali. Valdifiori? In B faceva il fenomeno, la coerenza sta nel provare a imporlo anche in A. Invece con poca semplicità si inizia a dire ‘ma questo farà bene anche col salto di categoria?’. E questo è un errore. Purtroppo continuiamo a far arrivare calciatori stranieri che non dovrebbero avere diritto di giocare da noi semplicemente perché dovremmo dare più spazio a calciatori del nostro Paese che devono avere l’opportunità di giocare a grandi livelli. Non vedevo solo io che Verratti, Florenzi e tanti altri avrebbero fatto le fortune dei club di prima fascia. Qui facciamo diventare tutti fenomeni dopo tre allenamenti. Poi discorsi simili sono più difficili da fare in grandi club. Al calcio italiano servono squadre e società come l’Empoli. Trovo assurdo che in squadre più o meno della nostra fascia ci siano sette-otto stranieri che non sono all’altezza dei ragazzi italiani. Stasera giocheremo con la Roma con orgoglio. La Coppa Italia non è una rottura di scatole. Per un club come l’Empoli una partita del genere si gioca con sfacciataggine, perché fare una bella figura all’Olimpico significa preparare bene la partita di campionato successiva”
Fonte: Tele Radio Stereo